Il caso

Quarto colpo di fila all’asilo, i genitori scrivono ai ladri: «Basta!»

L'ennesimo assalto al Rodari di Treviglio, dove i malviventi hanno fatto sparire materiale tecnologico per la didattica, ha suscitato la reazione di mamme e papà

Quarto colpo di fila all’asilo, i genitori scrivono ai ladri: «Basta!»
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Non ce la fanno più, i genitori dell’asilo Rodari di Treviglio. Così hanno scritto una lunga lettera ai ladri che nei giorni scorsi hanno messa a segno l'ennesimo furto di materiale tecnologico alla scuola. E lo hanno fatto beffando le telecamere di sorveglianza da poco installate nello stabile.

I genitori scrivono ai ladri della scuola Rodari

L’ennesimo furto alla scuola materna Rodari ha destato molto scalpore in città. Soprattutto tra le mamme e i papà di quei bambini che sono vittime di questi raid di ladri senza scrupoli. Gli stessi ladri a cui i genitori hanno voluto idealmente scrivere per chiedere di porre un freno alle loro scorribande. Una missiva che pubblichiamo integralmente.

Stanchi di attendere una soluzione definitiva dalle istituzioni e dall’amministrazione comunale ai quali ci siamo rivolti più volte, noi genitori, ora, ci rivolgiamo a voi ladri direttamente, che vi siete introdotti diverse volte nella scuola dei nostri figli scassinando porte, rompendo vetri con l’intento di appropriarvi indebitamente di qualcosa che non vi apparteneva.

Avete sottratto computer, tablet e altro materiale tecnologico e talvolta non trovando niente di elettronico a portata di mano, vi siete divertiti a svuotare le macchinette del caffè, o avete fatto uno spuntino notturno ai tavoli dei nostri figli (dove ogni giorno mangiano e imparano) magari guardando anche un filmato, senza alcun timore di esser sorpresi in flagranza di reato.

A voi chiediamo come si possa arrivare fino a questo punto, colpendo i beni di tutta la comunità. Quanti bambini/e avrebbero potuto trarre beneficio da questi apparecchi elettronici, computer che oggi non ci sono più? A esser danneggiati sono gli studenti che a casa non possiedono questi strumenti o coloro per i quali rappresentano un modo diverso per apprendere, a volte sono studenti disabili, per i quali questi materiali sono indispensabili.

A voi vorremmo chiedere che messaggio state dando. A voi vorremmo chiedere il senso di tutto ciò. Pensiate sia corretto “fare la spesa” dentro le scuole?

A voiche imbrogliate e violate la legge per un misero tornaconto, senza contare che chi ci rimette sono dei bambini piccoli, privati di materiale, chiediamo di fermarvi a pensare... pensare a ciò che fate, chiedendovi se ne siete soddisfatti o no. E intanto che voi pensate, la Scuola va avanti, continuando ad educare i nostri figli alla correttezza, alla sensibilità e al rispetto reciproco.

A voi chiediamo di smettere!

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