«valutate bene che cosa siete in grado di fare»

Quattro interventi inutili in poche ore e il Soccorso alpino (giustamente) se la prende un po'

C'è chi è stortato una caviglia ma è tornato a casa da solo. Chi stanco, quasi arrivato alla propria auto, ha chiamato i soccorsi per farsi dare un passaggio. Chi, infine, è rimasto bloccato dalle vertigini

Quattro interventi inutili in poche ore e il Soccorso alpino (giustamente) se la prende un po'
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C’è chi è rimasto bloccato in preda alle vertigini, chi si è slogato la caviglia ma poi è riuscito a tornare a casa da solo e chi, stanco, ha deciso che non avrebbe più proseguito l’escursione. Disavventure banali e che si sarebbero potute benissimo evitare, avvenuti a poche ore di distanza l’una dall’altra, ma per le quali è stato allertato il Soccorso alpino, che ha inviato tecnici e mezzi sul posto, salvo poi scoprire non ce n'era un reale bisogno. I soccorritori sono intervenuti tra martedì 10 e mercoledì 11 agosto, sulle montagne e i sentieri nel territorio comunale di Valbondione.

Il Cnsas lombardo, però, in una nota ha voluto specificare che ciò non sarebbe successo se gli escursionisti avessero valutato bene prima di partire «cosa si è in grado di fare quando si va in montagna: la difficoltà del percorso, il proprio livello di allenamento e le competenze, le condizioni meteorologiche, l’equipaggiamento vanno considerati, per evitare spiacevoli imprevisti». Un modo garbato per esprimere un concetto semplice: da un lato la montagna pone ostacoli e mette l’uomo davanti ai propri limiti, dall’altro il genere umano dovrebbe essere abbastanza saggio o furbo da accorgersene. Evidentemente non sempre è così.

I primi due interventi, simili, hanno riguardato altrettanti escursionisti che avevano riportato una distorsione alla caviglia lungo il sentiero del Curò, appena sopra il punto in cui comincia la strada sterrata. Nel primo caso le squadre erano sul punto di partire quando la persona infortunata è tornata a casa in modo autonomo; nel secondo, si sono mobilitati due tecnici con altrettanti mezzi fuoristrada per il trasporto con barella portantina, ma anche in questo caso la persona che ha chiesto aiuto è riuscita a scendere per conto proprio.

Nel pomeriggio di mercoledì, invece, un uomo che si trovava a metà strada tra il rifugio Vodala e il parcheggio degli Spiazzi di Gromo non se l’è sentita più di proseguire e ha chiesto aiuto, nonostante fosse quasi arrivato alla propria automobile. I tecnici del Cnsas e i vigili del fuoco erano sul punto di intervenire, ma la situazione si è risolta perché l’escursionista si è fatto dare un passaggio da altre persone. Infine, in serata, una turista in preda alle vertigini non è più riuscita a scendere dalla teleferica del Curò.

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