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Tutto quel che ha detto Zuckerberg agli studenti della Luiss di Roma

Tutto quel che ha detto Zuckerberg agli studenti della Luiss di Roma
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Qualche difetto ce l’ha anche lui, Mark Zuckerberg, ovvero Mr. Facebook: «Sono un disastro con le lingue», ha confessato alle centinaia di studenti della Luiss accorsi ieri per ascoltarlo e anche per interrogarlo. Così il guru che ha cambiato il nostro modo di relazionarci e di comunicare ha ammesso di avere una spiccata preferenza per il latino. «Il latino si legge e non si parla», ha detto. Ma la sua passione per la lingua degli antichi romani va anche oltre: «Mi piacciono la cultura e la storia latine. Ci sono tante storie di imprenditori romani nel passato. Un grande esempio è Enea, che abbandona Troia cercando una nuova terra dove vivere. Alla fine del poema riesce a fondare Roma e l’Eneide non è altro che la storia di un imprenditore che non ha pensato solo a se stesso, ma al proprio popolo, che ha agito con i suoi compagni e con l’aiuto degli dei. Ma soprattutto non ha mai mollato. E ora ci godiamo una città splendida. Missione, lavoro di gruppo e perseveranza per lasciare il segno nel mondo». Ma questo è stato l’unico sguardo indietro che Zuckerberg si è concesso. Per il resto le sue parole sono state una pirotecnica proiezione nel futuro, in cui anche le catastrofi come il terremoto diventano opportunità per immaginare e fare qualcosa di nuovo. Ecco perciò il nostro domani secondo Zuckerberg.

 

https://youtu.be/UohGRvkzT9Y

 

Il terremoto: Safety Check e solidarietà. «Quando ho saputo del terremoto sono stato molto triste, la prima reazione è stata chiedersi se c'era una qualsiasi cosa da fare per aiutare. Ci siamo chiesti cosa può fare Facebook e la cosa più importante è il nostro Safety Check, con il quale ogni volta che c'è un terremoto o un attacco terroristico si può far sapere ai propri amici che si sta bene. Nel caso dell'Italia il sistema del Safety Check ha funzionato bene. Ma volevamo fare di più e così abbiamo iniziato a lavorare con la Croce Rossa. Abbiamo donato 500mila dollari e messo a loro disposizione la piattaforma di Facebook per tutto quello che può servire. Questo è il cuore della nostra missione: lavoreremo di più su questo nel futuro, la nostra comunità per essere forte deve avere gli strumenti per intervenire in situazioni difficili».

L'Amatriciana solidale. «Mi ha colpito un ristorante che ha postato sul suo profilo Facebook l'informazione che per ogni piatto di amatriciana venduto darà un euro ai terremotati. Lo stesso ristoratore ha anche invitato gli altri locali a fare lo stesso ed ora oltre 700 ristoranti hanno aderito all'iniziativa, questo mostra le potenzialità della nostra piattaforma».

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Bimbi scomparsi e prevenzione suicidi. «Giudichiamo il successo di una piattaforma come Facebook non solo dalle interazioni o dalle foto ma da quanto è forte la nostra community in queste situazioni. Il prossimo passo sarà permetterne l’avvio autonomo e integrarlo alla ricerca dei bambini scomparsi o nella prevenzione dei suicidi. La community dovrà aiutarsi».

Realtà aumentata e abbracci come dal vivo. Parlando di Oculus, l’azienda appena acquisita, all’avanguardia nella ricerca sulla realtà virtuale, ha poi dichiarato: «Saremo in grado di sviluppare piattaforme sociali più forti che siano mai esistite, in cinque o dieci anni arriveremo a un punto in cui potremo avere calore famigliare a distanza. Penso che la realtà aumentata e virtuale saranno delle piattaforme fondamentali per la nostra esistenza. La realtà virtuale conferisce sensazioni uniche: guardando una foto o un video sullo smartphone cerchiamo di entrare nel contesto, immaginando le sensazioni di chi scatta la fotografia o registra la clip. In futuro questo sarà possibile grazie alle nuove piattaforme di realtà. Per la realtà aumentata il discorso è diverso, perché ci sono meno sensazioni e si aggiungono elementi alle situazioni reali. Presto lanceremo iniziative ad hoc anche in Italia, come già fatto negli Usa e in Canada».

 

Internet dal cielo. «Ci sono molte persone che hanno cellulari, ma non rete. Così abbiamo pensato di sviluppare un aereo in grado di volare sopra i villaggi per portare l’accesso a Internet. Se vogliamo connettere tutti gli abitanti del mondo dobbiamo connetterli ad Internet. Più del 50 percento della popolazione mondiale oggi non ha accesso alla Rete. Internet è importante per molti aspetti, dalle cure mediche all’istruzione scolastica. Dobbiamo ridurre l'ingombro dei dati, come ha fatto Facebook negli ultimi anni occupando sempre meno banda, e rendere il web meno costoso. Progetti come Aquila (è il nome del drone, in realtà aereo vero e proprio dall’apertura alare superiore a quella di un Boeing 737, ndr) ci aiuteranno moltissimo per centrare questi obiettivi».

Italia futura. «L'Italia è uno dei Paesi dove Facebook viene più utilizzato per mantenere contatti di affari. Quello che vediamo in Italia è straordinario: uno su 10 tra i 29 milioni di profili che risultano iscritti in Italia è legato al mondo di microimprese. Oggi sempre più italiani utilizzano Facebook per mandare in Rete le piccole e medie imprese e il 90 percento degli utenti italiani è connesso con una Pmi. Nell'ambito del programma di ricerca di Facebook a tema, stiamo fornendo 26 unità di server Gpu a gruppi di ricerca in giro per l'Europa, tra cui quello dell'università di Modena e Reggio Emilia qui in Italia». All'ateneo emiliano «vantano già un ottimo programma su intelligenza artificiale e computer vision, questa nuova tecnologia ora - confida il numero uno di Facebook - potrà aiutare studenti e docenti a fare ancora meglio».

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