Ce n'è anche una che "seleziona" i vip

Quelle app che costano 999 dollari E pensare che tante sono pure inutili

Quelle app che costano 999 dollari E pensare che tante sono pure inutili
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Il vero discrimine che determina la decisione di acquistare o meno una app, la maggior parte delle volte, non riguarda l’effettiva utilità che questa possa portarci, ma se sia a pagamento oppure no. Finché leggiamo la magica parolina “gratis”, nulla ci può fermare, basta una buona connessione wi-fi e diventiamo il più grande ricettacolo di dati di download del mondo; ma nel momento in cui il temibile simbolo “€” compare sui display, la situazione si fa parecchio tesa: compro o non compro? Se la forbice di prezzo si ferma alla fatidica cifra di 0.99 euro si può anche fare, ma come si va oltre la decisione diventa difficile. Se non improponibile. Per esempio, acquistereste mai una app da 999 euro? No, naturalmente, ma forse non avrebbe nemmeno senso di esistere. Ma è il caso di togliere il condizionale, perché applicazione dai prezzi da capogiro, anche appunto da 999 euro, esistono eccome. E, buona parte delle volte, sono di un’imbarazzante inutilità.

 

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Limiti ballerini. Fino a qualche tempo fa, alcuni operatori avevano un tetto fisso oltre il quale non potevano mettere in vendita alcun tipo di applicazione: quelle di Android, per esempio, non potevano costare più di 199 dollari (e già non è che si parlasse di noccioline). Ma da qualche settimana è stata concessa la facoltà di superare questo limite, per arrivare fino a 350 dollari. Apple, che in quanto regina indiscussa della tecnologia può permettersi di far quel che le pare e piace, ha fissato il proprio fermo a 999, mentre si è ancora in attesa di capire quali saranno i paletti che Google Play deciderà di imporsi. Cifre esorbitanti, se si considera l’oggetto in questione, che dovrebbero come minimo garantire un servizio realmente utile se non addirittura indispensabile. Ma il più delle volte non è affatto così.

 

[App Cash]

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Quelle costose ma utili (forse). Per correttezza, occorre rendere giustizia a qualche applicazione che probabilmente qualche reale utilità ce l’ha: Vuecad Pro, per esempio, è appositamente pensata per ingegneri, architetti e professionisti del disegno, e consente di visualizzare e modificare direttamente dal proprio smartphone i progetti, in qualità 3D. Costa 999.99 euro. App Cash, invece, rende il proprio telefonino un vero e proprio operatore di cassa, come quelle presenti in tutti i negozi; Cyber Tuner si rivolge ai pianisti più raffinati, e consente di poter accordare e sistemare in maniera autonoma le corde del pianoforte; grazie ad Agro, gli operatori del settore agricolo possono creare dettagliati report delle loro visite e della analisi che conducono su terreni, colture e piante; Alpha Trader, invece, può rivelarsi una vera e propria manna per gli operatori borsistici, giacché consente di monitorare in tempo reale le quotazioni azionarie e obbligazionarie di tutto il mondo, ed eseguire altre e complicate operazioni finanziarie. Tutte quante queste app citate, ovviamente, al modico prezzo di 999.99 euro.

 

[Cyber Tuner]

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Quelle altrettanto costose ma che sinceramente… Di tutt’altro rilievo, ma non prezzo, solo invece alcune applicazione di cui, onestamente, è difficile spiegarsi il prezzo. QFF Stats, per esempio, un’applicazione che consente di visionare le statistiche del campionato di football americano, costa anch’essa 999.99 dollari: ma non è sufficiente fare una rapida ricerca su internet per togliersi le curiosità sugli ultimi touch down? A 499 euro, ecco Tap Menù, un’app che contiene i menù di praticamente tutti i ristoranti del globo: mica male davvero, però… Con 399 euro si può acquistare Mobile Cam Viewer, che consente di collegarsi a tutte le proprie telecamere di sicurezza: giova segnalare che esistono apparecchiature che hanno la medesima funzione ma che costano infinitamente meno. Per non parlare, udite udite, di Water Globe, app da 299 euro con la quale si possono capovolgere le palle-souvenir e far scendere la neve. Mah…

 

[Water Globe]

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Dulcis in fundo, iVip Black. Se già le applicazioni finora trattate segnano, a causa del loro prezzo, una certa demarcazione nella clientela, dal momento che non sono moltissimi coloro che possono spendere centinaia di euro per un’app del cellulare, ce n’è una addirittura che non lascia libertà di scelta: se non sei abbastanza ricco, non la puoi scaricare. Si tratta di iVip Black, un’applicazione che può essere acquistata solo da coloro che sono in grado di dimostrare di avere un conto in banca di almeno un milione di euro. Il prezzo resta lo stesso delle altre, 999.99 euro, ma questo discrimine è stato posto perché vuole essere uno strumento appannaggio esclusivo di vip e gente importante. Nello specifico, permette di avere accesso a trattamenti esclusivi in alcuni dei locali e delle boutique più “in” del mondo: offre pacchetti di benvenuto, tariffe esclusive e accesso prioritario in tutti gli hotel e i club convenzionati. Tutto ciò detto, alla fine, non può non far sorgere una domanda: ma che senso ha creare applicazioni del genere a prezzi così elevati? La risposta, tutto sommato, è una sola, ed è la più banale legge del mercato: perché c’è qualcuno che le compra…

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