Tutti più buoni? Quasi.

Quelli che si trovano costretti a incatenare l’Albero di Natale

Quelli che si trovano costretti a incatenare l’Albero di Natale
Pubblicato:
Aggiornato:

A Natale, si sa, le città si riempiono di luminarie e addobbi in grado di riscaldare il cuore di tutti. Eppure, purtroppo, gli atti di vandalismo e di piccola criminalità non guardano in faccia a niente e a nessuno, nemmeno alle festività natalizie, in cui leggenda narra che tutti dovremmo diventare più buoni. Succede così che in un’importante città italiana, Napoli, i portinai del centro città si trovino costretti a ingegnarsi per evitare che gli Alberi di Natale condominiali vengano rubati. L’ha rivelato l’agenzia Ansa, che ha reso nota l’iniziativa di un portinaio di un palazzo del pieno centro città, a due passi da piazza Municipio, il quale, con un lucchetto, ha agganciato alla ringhiera delle scale l'abete decorato. Oltre alle tante lucine e alle palle, dunque, l’albero è adornato anche da una antiestetica (ma assai utile) catena con tanto di lucchetto.

Poca fiducia verso il prossimo. Non certamente un bel messaggio quello che viene passato da questa notizia, che ha fatto rapidamente il giro della rete. E che non rallegra neppure gli stessi napoletani, come trapela dalle parole del sito Napolitan: «Quest’anno, con grande amarezza, scopriamo che l’apprensivo allarmismo che si respira all’ombra del Vesuvio è stato capace di trafugare, violentare, deturpare e debellare il valore, affettivo, ideologico e simbolico, di cui l’Albero di Natale sa farsi portatore da quando è radicato nelle nostre tradizioni». A quanto pare, nel capoluogo campano, il furto degli abeti natalizi non è cosa nuova, soprattutto se si tratta di piante vere e non mere riproduzioni. A farne le spese, negli anni, è stato soprattutto lo storico Albero di Natale che viene posizionato nella Galleria Umberto I. Proprio l’anno scorso, infatti, l’abete sparì nella notte tra il 25 e il 26 novembre. Un furto, però, durato appena poche ore perché già alle prime luci della mattina le forze dell’ordine avevano rinvenuto il particolare bottino in  vico Tofa, nei Quartieri Spagnoli. Non è facile, effettivamente, nascondere una refurtiva di circa 8 metri d’altezza. Colpevoli un gruppo di “piccirilli”, che anche all’arrivo dei Carabinieri hanno tentato di evitare il recupero della refurtiva. Il colpo, seppur risoltosi in un nulla di fatto, avvilì molti napoletani, amareggiati dal vedere che anche un albero dal valore di circa un migliaio di euro, ma da cui puoi difficilmente ricavare del denaro, può diventare oggetto di furto. Dal 1985, anno in cui per la prima volta il commerciante Antonio Barbaro pensò all’installazione nella Galleria di questo albero, diventato presto “l’albero dei desideri” poiché napoletani e turisti possono appendere su di esso le proprie lettere destinate a Babbo Natale, diversi sono stati gli atti di vandalismo nei suoi confronti. Oltre all’anno scorso, ci fu un furto nel 2006 e un altro nel 2002. Nel 1999 e nel 2004 due tentativi di furto vennero sventati. Nel 2005, invece, l’albero venne addirittura incendiato.

 

Non un caso unico. Davanti ai fatti, l’iniziativa del portinaio di piazza Municipio non pare più così folle. Purtroppo, però, Napoli non è l’unica città colpita da questi tristi atti di vandalismi. Pochi giorni fa, il 10 dicembre, il giornale locale La Nuova Sardegna ha dato la notizia del furto, in piazza Santa Caterina a Sassari, dell’Albero di Natale addobbato da bambini e genitori del Comitato Centro Storico-Duomo-Santa Caterina, che tenta di combattere la “conquista” della piazza da parte di balordi e teppisti. La “sfida” tra il Comitato e i vandali è durata diversi giorni, prima che la pianta sparisse: di notte i frequentatori della piazza, un po’ alticci, distruggevano l’albero e il giorno seguente il Comitato lo rifaceva, più bello e luminoso di prima. Fino a quando, per l’appunto, l’albero non è sparito del tutto. Ora i membri del Comitato si stanno prodigando per recuperare un nuovo abete, magari anche più grande del precedente, con l’intento di non volerla dare vinta a balordi e teppisti. Del resto, per rispettare il detto “tutto il mondo è paese”, non possiamo dimenticarci che anche la nostra Bergamo, proprio nella notte tra martedì 9 e mercoledì 10 dicembre, è stata vittima (seppur più in piccolo) di atti vandalici che hanno avuto come bersagli gli addobbi natalizi in Città Alta: alcuni lettori de L’Eco di Bergamo, infatti, hanno segnalato, con testimonianze fotografiche, le azioni di un gruppo di teppisti che nella notte ha strappato e distrutto le luminarie, sia di attività commerciali che di cittadini privati, lungo la Corsarola. A questo punto stringiamo la mano al portinaio napoletano, perché fidarsi del detto "a Natale siamo tutti più buoni" è sicuramente una buona cosa, ma non fidarsi, purtroppo, è meglio.

Seguici sui nostri canali