Le indagini

Rapina di Villongo, gli autori arrestati dopo la denuncia della sorella di uno di loro

Il 51enne di Brescia si era presentato a casa della parente con la maglietta sporca di sangue, poi le aveva raccontato l'accaduto

Rapina di Villongo, gli autori arrestati dopo la denuncia della sorella di uno di loro
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Si era presentato alla porta della sorella, con la maglietta sporca di sangue, e le aveva raccontato di aver rapinato insieme ad altre persone un uomo.

Da lì la donna ha capito che forse era meglio collaborare con le forze dell'ordine, ed è infatti stata lei a indirizzare le indagini dell'Arma verso il 51enne che, insieme a due fratelli del Bresciano di 58 e 61 anni, hanno picchiato e derubato il 26 aprile del 2023 l'imprenditore Danilo Calissi a Villongo. L'arresto dei tre soggetti è avvenuto la scorsa mattina (lunedì 8 luglio), mentre domani dovranno comparire davanti al giudice per l'interrogatorio di garanzia.

La ricostruzione della rapina

Secondo quanto ricostruito attraverso la testimonianza della vittima e, successivamente, il racconto di quanto aveva fatto del 51enne, pregiudicato e senza fissa dimora, in quel periodo ospitato a casa della parente a Brescia, il gruppo criminale aveva agito perché il noto imprenditore locale, 67 anni, avrebbe avuto un debito nei confronti di uno dei due fratelli arrestati.

Avevano aspettato la mattina che Calissi portasse alla fermata del bus, per andare a scuola, una delle sue figlie a Sarnico. In precedenza le sue abitudini erano già state studiate e sapevano in quale luogo si sarebbe trovato. A un certo punto, si sono avvicinati a lui con i volti coperti da delle mascherine Ffp2, uno di loro ha chiesto scusa come per attirare la sua attenzione, poi erano arrivati un pugno in faccia e un calcio al ginocchio, che lo avevano fatto cadere a terra.

In seguito, ne era scaturito un vero e proprio pestaggio, dopo il quale gli avevano preso l'orologio, con un valore tra i seimila e gli ottomila euro, e le chiavi di casa e della macchina. Chiavi che, però, erano poi state abbandonate in un prato vicino, prima di salire a bordo di un'auto guidata dal 51enne, con la quale si erano infine allontanati.

La denuncia della sorella ai carabinieri

Quello che è accaduto dopo ha poi portato, dopo le indagini durate mesi, all'arresto dei presunti autori dell'aggressione. Il più giovane dei tre aveva girato alla sorella, che appunto lo ospitava a casa sua, lo stesso giorno la foto dell'orologio rubato, chiedendole di accertarne il valore. Poco dopo era andato da lei di persona, raccontandole ciò che aveva fatto e, in fasi successive, aggiungendo anche altri dettagli, come quello per cui il reato era stato commesso per un debito dell'imprenditore nei confronti di uno dei complici.

La signora era quindi andata dai militari, fornendo loro i vestiti sporchi di sangue e gli screenshot dei messaggi e degli audio del fratello. Usando quelle informazioni come punto di partenza, i militari sono poi arrivati al 58enne, residente a Brescia, con precedenti e assolto con rito abbreviato per una serie di furti di biciclette, e al 61enne, residente invece a Travagliato ed incensurato. La vettura di quest'ultimo è quella filmata dalle telecamere di sorveglianza pubblica, nell'orario corrispondente alla violenta rapina quella giornata, mentre entrava e poi usciva dal paese per rientrare a Brescia.

Gli arrestati si trovano ora in carcere, come stabilito dal gip con le motivazioni dell'elevata pericolosità sociale, la condotta efferata e il rischio di ritorsioni nei confronti della vittima.

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