Reja: «Non era un ritiro punitivo Col Genoa la gara più importante»

Atalanta-Genoa, ultima sfida del girone di andata, è una gara importantissima. Forse, stando alle parole del tecnico nerazzurro Edy Reja, la più importante da quando sulla panchina orobica c’è il settantenne goriziano. Eppure, spiega lo stesso mister, la scelta di mandare la squadra in ritiro con un giorno di anticipo non è da leggere come una decisione punitiva.
Non è un ritiro punitivo. «Abbiamo voluto radunarci un giorno prima del solito – ha detto Reja in conferenza stampa – per ritrovare un po’ di abitudine ai pasti e agli allenamenti tutti assieme. Nei giorni scorsi, prima di Udine, abbiamo mangiato alle 9.30 per poi allenarci alle 12.30. Ora si torna al solito e con questa decisione pensiamo di non lasciare nulla al caso. I ritiri punitivi non sono questi, in generale parlerei di ritiro quando si sta insieme per 2-3 settimane di fila, anche nel caso di sette giorni si può dare una definizione di quel tipo ma non parliamo di punizione. Non è proprio così».
Match fondamentale. Che il momento sia delicato, tuttavia, lo dice la storia recente del campionato nerazzurro. Pur con un ottimo bottino di punti (24 in 18 giornate), la squadra arriva da tre sconfitte di fila. «È la prima volta che mi capita da quando sono a Bergamo e sinceramente contro Chievo e Udinese mi aspettavo di più. La gara con il Napoli mi è piaciuta ma in generale è fondamentale tornare a fare punti. Non guardiamo ora alla classifica e alle distanze ma è indubbio che vincere sarebbe un grande e importante passo avanti. Quella contro il Genoa è la partita più importante da quando alleno l’Atalanta».
«Genoa userà 4-3-3». Si giocherà una sfida particolare tra due squadre che sono reduci da strisce negative importanti (Genoa 5 sconfitte di fila, Atalanta come detto 3 ko a cavallo di Capodanno), il tecnico orobico non si fida e mette tutti sull’attenti. «Il Genoa, forse, verrà a giocarsela per la prima volta con il 4-3-3. Dunque a specchio. È una decisione nuova di Gasperini, forse cercano di cambiare un po’ la rotta. E dire che dal centrocampo in avanti hanno uomini molto pericolosi. Dietro magari concedono qualcosa, noi giochiamo in casa e dobbiamo fare una gara importante. Abbiamo lavorato bene, ho parlato ai giocatori per sottolineare che l’approccio di Udine non mi è piaciuto e mi sembra che il messaggio sia stato recepito».
Il punto sul mercato. Si lavora sul campo ma l’orecchio di molti, giocoforza, è proteso verso le voci di mercato. «Ne ho già parlato – confida Reja – e ribadisco il concetto: mi secca giocare con il mercato aperto, ci sono 5 partite in questo periodo e ogni giorno le voci si susseguono. Non va bene, le distrazioni sono dietro l’angolo e i giocatori rischiano di essere condizionati». Chiaro, ma alla voce "entrate" il mister cosa si aspetta? «Io penso a chi c’è e lavoro per preparare le gare. Certamente manca uno al posto di Carmona e anche davanti c’è la partenza di Maxi, che potrebbe essere coperta da un nuovo arrivo. Anche se le coppie sono complete visto che c’è Raimondi che può giocare al posto di D’Alessandro con Estigarribia e Gomez a sinistra. Centravanti? Ho Denis e Monachello, Pinilla sarà qui con noi domani e conto di averlo a completa disposizione nel giro di un paio di settimane».
Chi giocherà. Capitolo formazione. Con il rientro di Paletta dalla squalifica i dubbi sembrano pochi e lo stesso Reja svela quasi tutte le sue scelte. «Dietro rientra Paletta, devo valutare Dramé ma c’è Brivio e a destra potrebbe giocare ancora Conti. Al centro, senza de Roon, potrebbe giocare Cigarini nel ruolo di regista con Kurtic e Grassi ai lati. In quella posizione mi servono tecnica e qualità, credo che lui possa darci una mano importante. Complessivamente, ho visto quelli che non erano titolari a Udine allenarsi alla grande, quindi ho solo l’imbarazzo della scelta. A centrocampo starà fuori solo un giocatore ma a partita in corso potrebbe comunque essere prezioso».