Reja saluta il «figlioletto» Grassi «È andato. Lo dico a malincuore»

Edy Reja alza l’asticella. Dopo la bella prova contro l’Inter e nonostante un mercato aperto che distrae e non poco, il mister atalantino ha parlato in conferenza stampa e ha definito la partita di Frosinone come una di quelle gare estremamente importanti. Forse decisiva per capire cosa può fare l’Atalanta nella seconda parte del campionato. Al Matusa si giocherà sabato alle 18, e tra i 22 convocati restano fuori sia Stendardo che Grassi, ormai passato al Napoli.
«Grassi ormai è andato». «I convocati sono 22 – esordisce Reja - fuori dalla lista rimangono Cigarini che è squalificato oltre a Paletta, Pinilla e Carmona che sono ancora fermi per infortunio. Lo stesso discorso vale per Boakye e Stendardo, lavorano con noi ma in questo momento sono fuori dalle scelte. Grassi? Non è convocato, ormai è andato. Il mio figlioletto ormai è andato. Lo dico a malincuore, ma è così. Ho cercato di chiedere di trattenerlo fino a giugno ma è stata fatta una valutazione globale, sia di società che per il ragazzo». L’annuncio di Reja arriva in apertura di conferenza, non c’erano ormai più dubbi sul passaggio di Grassi al Napoli per circa 10 milioni di euro. Un movimento che, secondo il tecnico della Dea, è un vero affare per i partenopei: «È un ragazzo con delle doti naturali molto importanti, grandi margini di miglioramento e gli manca solo il gol. Ha avuto alcune occasioni ma credo sia solo questione di tempo e di sicurezza. Può giocare in entrambi le fasi, intercetta il pallone, è completo anche dal punto di vista fisico. Perdiamo un valore importante, credo che a Napoli possa fare molto bene ma ci siamo visti anche questa mattina e gli ho raccontato un po’ dove andrà a giocare. Ha la testa a posto, non deve esagerare e restare tranquillo. In quel gruppo ci sono bravi ragazzi, li conosco e lo aiuteranno».
In mezzo serve qualcuno. L’approccio di Grassi è sempre stato molto positivo, Reja racconta di come ha cercato di aiutarlo e di come adesso si aspetta comunque un nuovo arrivo in mezzo. «Nel tempo lo abbiamo seguito e aiutato a gestirsi un po’, spesso lavorava troppo e aveva qualche problema fisico. È uno che si arrabbiava sempre quando restava fuori dalle prove e dai giochi, borbottava perché voleva esserci e questa è una grande cosa. Adesso vedremo cosa si riuscirà a fare per coprire la sua assenza, numericamente siamo un po’ contati e dunque qualcosa mi aspetto. La società ci sta pensando e stiamo cercando una soluzione importante». Per un centrocampista che è andato, ecco lo svizzero Freuler già a disposizione. Il mister ne parla bene ma a Frosinone dovrebbe scegliere dall’inizio Migliaccio. «Freuler è un bel giocatore, ha fatto solo due allenamenti con noi e può giocare sia interno destro che sinistro. Lui preferirebbe la zona mancina ma sono dettagli, è agile e intelligente. Servono gare ufficiali, viene con noi a Frosinone, ma credo che al Matusa partiremo andando un po’ più sul sicuro: giocherà Migliaccio come interno destro, lui viene in panchina».
Scelte di modulo. Il modulo è ancora da decidere, tuttavia l’Atalanta dovrebbe schierare un undici in grado di cambiare faccia in pochissimo tempo. «In mezzo giocheremo con 3 centrocampisti, penso di fare una scelta di uomini che possano passare liberamente dal 3-5-2 al 4-3-3 in un attimo. Raimondi, ad esempio, può giocare sia laterale che alto nei 3 d’attacco. Diamanti? Va sempre meglio, dice di essere pronto ma dobbiamo ancora lavorarci un po’ e già dalla prossima settimana con altri giorni di lavoro alla spalle credo si possa avere un quadro più completo della situazione». E il ruolo di centravanti? Tutti gli indizi portano ad una conferma di Monachello dal primo minuto. «Denis ha lavorato bene, anche per lui le voci di mercato sono una bella rottura di scatole perché ovviamente sono fastidiose, ma tra lui e Monachello devo decidere. Certo, quando un giovane sta facendo bene è inizia a sentirsi sempre più sicuro è sempre meglio sfruttare il momento e insistere. Tutte le decisioni comunque verranno prese a ridosso della partita».
Mentalità. Ma dalla gara del Matusa Reja si aspetta anche un cambio di mentalità. «Dopo gare come quella contro l’Inter – ha detto - siamo spesso incappati in qualche difficoltà a livello di continuità. Il Frosinone in casa è una squadra ostica, hanno fatto gol e ne hanno anche presi. Sono aggressivi e tosti, difendono bene e ripartono: dobbiamo capire che questo impegno ci darà la misura dell’Atalanta. Potremo capire se abbiamo davvero superato l’intoppo delle quattro sconfitte di fila. Dobbiamo avere la testa giusta, dare seguito alla prestazione vista contro l’Inter. Cerchiamo di fare risultato, stiamo attenti a non sbagliare nulla e proviamo a ripartire subito alla grande. Sono fiducioso, la squadra si è allenata benissimo: abbiamo preparato alcune cose, voglio almeno 5 giocatori che vadano al tiro come visto contro l’Inter».
«Speriamo il mercato finisca presto». Ultima annotazione: il mercato aperto. Le voci impazzano, la “colpa” è anche dell’ottimo avvio di stagione degli orobici. «Il mercato aperto rompe le scatole, sarà importante non farsi distrarre. Colpa nostra? Può essere (ride, ndr). Fa piacere perché tanti giocatori che sono con noi si fanno notare, le grandi società ci tengono in considerazione e questo è motivo di grande orgoglio. Il calcio che mettiamo in campo piace, siamo propositivi e variamo anche il tema tattico. Evidentemente riusciamo a mettere in luce i nostri elementi ed è sicuramente piacevole. Detto questo, speriamo che il mercato finisca presto».