Riciclaggio, in Bergamasca segnalazioni aumentate del 26% rispetto al quinquennio pre-Covid
Stando al report dell’Unità di informazione finanziaria della banca d’Italia, evasori e criminali ricorrono a deep web e criptovalute

Nel primo semestre del 2022 in provincia di Bergamo sono state registrate ben 1.037 operazioni sospette in materia di antiriciclaggio, quasi sei al giorno.
A riportarlo è L’Eco di Bergamo, che si rifà al report dell’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia: sempre nei primi sei mesi, però del 2021, le segnalazioni erano state 1.042, mentre nello stesso periodo del 2020 erano state 662. La media tra il 2015 e il 2019, invece, è stata di 822 casi sospetti. Da gennaio a giugno, quindi, le segnalazioni sono aumentate del 26 per cento rispetto al quinquennio pre-Covid. Chi ricicla denaro ricorre molto spesso a internet, muovendosi nel deep web o nella parte oscura della rete, in diversi casi impiegando criptovalute, che rendono più difficile il tracciamento.
In realtà, l’incremento delle operazioni di questo tipo è comune a tutta Italia: nei primi sei mesi di quest’anno sono state 74.233 quelle finite sotto la lente degli investigatori, con un aumento del 5,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In Lombardia nel 2022 sono state invece 13.282, con una crescita del 4,6 per cento rispetto al 2021, in cui se ne sono avute 12.695.
I motivi di questo balzo, in sintesi, sono due: la prima è l’effettiva ripresa delle attività economiche illegali con una crescita dei tentativi di riciclaggio; la seconda è dovuta alla maggiore attenzione verso il fenomeno e i regolamenti più stringenti, che spingono gli intermediari finanziari (banche, commercialisti… ) a segnalare i casi sospetti alle autorità, soprattutto adesso che le risorse del Pnrr e le sanzioni alla Russia hanno richiesto una maggiore sorveglianza nel settore economico-finanziario.
A ricorrere a espedienti finanziari illeciti sono vari attori, che vanno dai piccoli evasori ai colletti bianchi, fino alle associazioni mafiose o terroristiche. In Lombardia le segnalazioni sono aumentate soprattutto nel territorio del lago di Como, per motivi abbastanza comprensibili: nella caccia ai capitali russi sfuggiti alle misure restrittive ci si concentra dove la loro presenza è maggiore, ovvero nella località turistica che ospita molte seconde case e proprietà degli oligarchi.