Ricoveri negli ospedali bergamaschi, il 40 per cento da Milano, Monza e Varese
In ogni caso, i posti letto liberi sono sempre meno. Si lavora per aumentarne la disponibilità totale
A marzo e aprile, durante le fasi più calde della prima ondata, i malati bergamaschi erano stati accolti dalle strutture sanitarie delle altre provincie lombarde. Ora sono gli ospedali bergamaschi ad accogliere quei malati che arrivano dalle aree più colpite dal contagio, in particolare da Milano, Monza e Varese. Anche a Bergamo la pressione dei ricoveri sulle strutture ospedaliere sta aumentando (da sabato a domenica sono state ricoverate 43 persone in più, il giorno prima erano state 20) tanto che nei giorni scorsi Regione Lombardia ha chiesto al Papa Giovanni di raddoppiare i posti letto destinati ai pazienti Covid.
Come ha spiegato all’Eco di Bergamo Massimo Giupponi, direttore generale dell’Ats, si stima che oltre il 40 per cento dei malati ricoverati nella Bergamasca provenga da Milano, Monza e Varese. L’obiettivo è di riuscire a varare entro sabato 14 novembre un piano per raddoppiare i letti nei vari ospedali della provincia, arrivando a una disponibilità totale di circa 800 posti. Un numero enorme, ma che non regge il confronto con i dati registrati a marzo; in primavera, infatti, i posti di degenza ordinaria per pazienti Covid erano 1.340.
In ogni caso anche negli ospedali di Bergamo ci si sta avvicinando pericolosamente all’occupazione di tutti i posti letto. Al Papa Giovanni XXIII su 89 posti di degenza 85 sono occupati, cui vanno sommati i 36 letti occupati in terapia intensiva (su 36 letti) e gli 11 pazienti in Fiera. Ulteriori posti letto verranno messi a disposizione anche dall’Asst Bergamo Est. Ai 75 attuali se ne aggiungeranno altri 30. Negli ospedali dell’Asst Bergamo Ovest, alla data di venerdì (6 novembre) i degenti erano 179, di cui 84 a Romano di Lombardia e 95 a Treviglio; anche in qui si prevede di ricavare fino a 300 letti in totale tra le due strutture sanitarie.