Ridotto in fin di vita fuori dal Number One: la fidanzata lancia una raccolta fondi
Carlo Ferrandi, 32 anni di Brembate, fu aggredito senza un vero motivo. Ricoverato in prognosi riservata, sta affrontando una delicata riabilitazione
Sono trascorsi circa tre mesi da quando Carlo Ferrandi, 32 anni, di Brembate, è stato picchiato selvaggiamente e ridotto in fin di vita dopo un incidente stradale senza gravi conseguenze avvenuto all’esterno della discoteca Number One a Corte Franca, nel bresciano.
La prima a soccorrerlo era stata Marica Betta, la fidanzata di Carlo, aveva tentato invano di rianimarlo prima dell’arrivo del 118. Proprio Marica, viste le condizioni precarie in cui si trova ancora il fidanzato, ha lanciato sei giorni fa una raccolta fondi sul portale gofundme (QUI IL LINK) per sostenere il percorso riabilitativo di Carlo. Al momento sono stati raccolti poco più di 700 euro.
«Sono passati tre mesi e la prognosi è ancora riservata – si legge nella descrizione della sottoscrizione -. Inizialmente aveva tutta la parte sinistra del corpo paralizzata, nell’arco di questi tre mesi ha fatto riabilitazione ma senza grandi risultati, infatti non può camminare nonostante abbia una grande forza di volontà. Carlo dovrà subire un altro intervento rischioso e delicato con anestesia totale. Intanto la situazione è pericolosa e lo rende molto vulnerabile».
L’aggressione
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il trentaduenne è stato colpito con una raffica di violenti colpi alla testa la notte del 7 novembre scorso. Ad essere arrestato, con l’accusa di tentato omicidio, è stato Giancarlo Gramendola, giovane di 22 anni di Calusco d’Adda, già condannato agli arresti domiciliari per un episodio analogo avvenuto ad agosto. All’epoca avrebbe partecipato a una lite scoppiata all’esterno del Garage Cafè a Paderno d’Adda.
«Eravamo insieme – scrive Marica nella raccolta fondi - quando, dopo essere sceso dalla macchina per fare l’amichevole, lo vedo indietreggiare da un gruppo di dieci ragazzi e subito un ragazzo andando verso di lui di corsa lo riempie di pugni al volto, facendolo cadere e sbattere la testa sull’asfalto provocandogli una gravissima emorragia celebrale che per fortuna è stata operata in tempo ma nello stadio più avanzato, cosa che ha lesionato il cervello».
Intervenuti, i soccorritori avevano trasferito Carlo Ferrandi d’urgenza agli Spedali Civili di Brescia, dove era stato ricoverato in prognosi riservata e sottoposto a un intervento chirurgico per ridurre l’emorragia cerebrale. «Il chirurgo ha dovuto inciderlo e asportare una parte del suo cranio per permettere al cervello di espandersi dato che il sangue nella testa era troppo – conclude la fidanzata -. I danni non sono ancora chiari, ma è stata lesionata una parte fondamentale del cervello e Carlo ne sta risentendo molto. I medici dicono che probabilmente avrà delle ripercussioni per tutta la vita».