il tweet critico

Ristoranti, bar e parrucchieri chiusi fino a giugno. Gori: «Tre mesi e mezzo senza incassi chi li regge?»

Ristoranti, bar e parrucchieri chiusi fino a giugno. Gori: «Tre mesi e mezzo senza incassi chi li regge?»
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È di poche ore fa l'annuncio del calendario delle riaperture delle attività lavorative da parte del presidente del consiglio Giuseppe Conte. Un calendario che tuttavia lascia il sindaco di Bergamo Giorgio Gori con l'amaro in bocca.

«Riaprono le sale da gioco ma bar, ristoranti e parrucchieri restano chiusi fino al 1 giugno - ha sottolineato con rammarico su Twitter -. Tre mesi e mezzo senza incassi: ma chi li regge? Si fissino criteri, distanze, capienze massima, ma si dia a questi operatori la possibilità di tornare al lavoro».

Il piano elaborato dal Governo infatti prevede, in estrema sintesi, che da lunedì 4 maggio ripartano i comparti legati ai settori manifatturiero, dell'edilizia e dei cantieri, oltre al settore del commercio all'ingrosso funzionale a queste filiere produttive, a patto che si rispettino i protocolli di sicurezza sul lavoro stilati in questi giorni (già da lunedì 27 aprile sarà possibile mettersi al lavoro per predisporre i locali delle aziende al rientro al lavoro).

Per la riapertura dei negozi di commercio al dettaglio si dovrà attendere sino a lunedì 18 maggio, mentre parrucchieri, estetisti, centri benessere e massaggi (o comunque qualsiasi altro luogo legato alla cura della persona), bar e ristoranti rimarranno chiusi fino al 1 giugno. L'unica deroga prevista da Palazzo Chigi per il settore della ristorazione è prevedere il servizio di asporto oltre a quello di delivery. I clienti dovranno comunque mantenere le distanze, entrare nel locale uno alla volta, evitare assembramenti e consumare il cibo a casa o in ufficio.

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