Il giusto plauso

Roby Facchinetti candida il dottor Gianatti del Papa Giovanni al Premio Nobel: «È un eroe!»

Il direttore del dipartimento di Medicina di laboratorio e dell’unità di Anatomia patologica dell’ospedale, eseguendo autopsie e disobbedendo alle direttive, ha contribuito a far luce sui morti da coronavirus

Roby Facchinetti candida il dottor Gianatti del Papa Giovanni al Premio Nobel: «È un eroe!»
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«Andrea Gianatti è un eroe. Per questo volevo conosceste il suo coraggio e la sua qualità professionale. Per questo mi permetto di scrivere… Nobel subito!!! Che il mondo si accorga di lui, e lo ricompensi come merita: anche per tutti i rischi che ha corso, in fondo, per tutti noi». L’endorsement arriva dal cantautore bergamasco Roby Facchinetti. Lo storico leader dei Pooh dal proprio profilo Facebook ha esaltato il lavoro svolto dal direttore del dipartimento di medicina di laboratorio e dell’unità di anatomia patologica dell’ospedale Papa Giovanni XXIII e che proprio noi di PrimaBergamo vi abbiamo raccontato (QUI sul sito e QUI nell'edizione digitale del nostro settimanale, in edicola fino a giovedì 1 ottobre).

Carissimi amici,oggi voglio raccontarvi di un eroe. Un eroe decisivo per stabilire un punto di partenza nella battaglia...

Pubblicato da Roby Facchinetti su Mercoledì 30 settembre 2020

Il dottor Andrea Gianatti, disobbedendo alle direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Ministero della Salute (che avevano caldamente sconsigliato di eseguire autopsie), ha scoperto che le vittime del Covid presentavano diverse trombosi. Quindi, che forse valeva la pena iniziare a curarli iniziando da questi sintomi e non approcciare la malattia come nei normali casi di polmonite. Insomma, i danni polmonari erano un sintomo finale dell’infezione. «Comunicando questa sua scoperta ai medici del Papa Giovanni che poi l’hanno trasmessa nel mondo, Gianatti ha così permesso loro d’inserire nelle terapie eparina e cortisone, ovvero anticoagulanti, mirati a intervenire sul Covid e i suoi effetti prima che questi giungessero all’interno dei polmoni - prosegue Roby Facchinetti -. E così facendo ha salvato migliaia di vite, in tutto il mondo!».

Secondo il cantautore bergamasco, Gianatti è stato «decisivo per stabilire un punto di partenza nella battaglia del mondo contro il maledetto Coronavirus, un eroe che ritengo meriti riconoscimenti all’altezza del suo coraggio e dell’importanza di quanto ha scoperto. Gianatti col suo collega Aurelio Sonzogni ha eseguito oltre tremila autopsie, da metà marzo sino a fine aprile; bardato come un astronauta, circondato da cumuli di salme, combattendo con una comprensibile inquietudine, in un contesto fra i meno considerati degli ospedali: per fortuna infatti al Papa Giovanni la sala autopsie è all’altezza, ma il Covid ci ha insegnato anche che non dobbiamo ignorare le necessità d’ogni specialità della medicina, perché si finanziano poco le strutture di patologia e invece proprio lì Gianatti ha scoperto qualcosa di straordinario».

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