Aria tesa in vista di Valencia

"Le Iene" soffiano sul fuoco e a casa Marquez finisce in rissa

"Le Iene" soffiano sul fuoco e a casa Marquez finisce in rissa
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La sfida tra Valentino Rossi e Marc Marquez non è ancora finita, né deve attendere la gara di Valencia (sarà l’8 novembre) per vivere un nuovo atto. Quello più importante, anzi, potrebbe arrivare la prossima settimana, qualche giorno prima che inizino a scaldarsi i motori sul circuito spagnolo: entro il 6 di novembre, infatti, arriverà la decisione del Tribunale arbitrale dello sport (Tas) di Losanna, interpellato dallo stesso Dottore per chiedere una riduzione o l'annullamento della grave sanzione subìta a Sepang.

 

Le nostre Iene Stefano Corti e Alessandro Onnis oggi pomeriggio sono andati in Spagna per provare a consegnare al pilota...

Posted by Le Iene on Venerdì 30 ottobre 2015

 

La provocazione delle Iene. La sfida sportiva e legale fra i due campioni ha però riscaldato gli animi anche delle opposte tifoserie e acceso i riflettori dei media, alcuni dei quali non hanno perso l'occasione per alimentare il fuoco. Di un episodio discutibile si sono resi protagonisti venerdì 30 ottobre le Iene Stefano Corti e Alessandro Onis, di Italia1, che si sono recati in Spagna, alla casa di Marquez a Cervera, per consegnargli la "Coppa di Minchia", uno speciale riconoscimento ideato per l'occasione. Il pilota e i suoi familiari non l'hanno presa con ironia e hanno reagito bruscamente: «Siamo arrivati nei pressi dell'abitazione dei genitori del pilota dove abbiamo incontrato Marc Marquez, suo padre, suo fratello e un loro amico - hanno scritto su Facebook i due inviati -. Quando abbiamo provato a consegnare la nostra coppa siamo stati aggrediti e nella collutazione hanno rotto la telecamera e sottratto le schede video. Probabilmente volevano una coppa più grossa». Corti e Onis sono stati costretti a ricorrere a cure mediche in ospedale. L'entourage del pilota, in un comunicato, ha raccontato una versione diversa: «Un gruppo di persone è arrivato alla casa del pilota e ha rivolto una serie di insulti, con determinate azioni umilianti e ridicole verso il pilota e arrivando anche a spingere e aggredire i suoi parenti più stretti. Data la gravità dell'azione, questi atti sono stati denunciati e seguiranno il normale svolgimento di un procedimento penale nei confronti di tali persone». Emilio Alzamora, rappresentante del pilota, ha chiesto rispetto per Marc e la sua famiglia e che «azioni di questo tipo non si ripetano».

 

 

Il ricorso. La notizia del ricorso al Tas da parte di Valentino è stata ufficializzata venerdì 30 ottobre anche dalla Gazzetta dello Sport, dopo che già nei giorni scorsi era trapelata qualche indiscrezione sul tentativo di Rossi (ne avevamo scritto anche noi), che ha affidato allo studio legale di Lugano PSM Law il patrocinio del ricorso. A curare l’interesse del tavullese sarà, in particolare, l’avvocato Massimiliano Maestretti, esperto di diritto sportivo e in passato anche membro del Management Commitee della Ferrari. Il Tribunale Arbitrale dello Sport, dalla sua, ha confermato di aver ricevuto la richiesta del pilota che «chiede l'annullamento della penalità, o almeno la riduzione dei punti da 3 a 1, in modo così da evitare di partire a Valencia dall'ultimo posto in griglia. Rossi, inoltre, ha presentato un ricorso d'urgenza per impugnare la sentenza e non perdere il posto in griglia che si conquisterà nelle qualifiche». Particolare importante: non è stata la Yamaha a presentare il ricorso, ma Rossi e il suo staff, che avevano comunque informato la casa motociclistica.

I rischi. La palla, quindi, passa al massimo grado di giustizia sportiva che ha il compito di dare il proprio parere entro l’inizio delle prove libere del gran premio di Valencia. L’azione non è priva di rischi: il tribunale elvetico ha anche il potere di inasprire la punizione e quindi di penalizzare ulteriormente Rossi.

 

 

Le parole di Vettel. Intanto tutto il panorama motociclistico mondiale ribolle riguardando quel contatto, e non vede l’ora che arrivi appunto l’atto finale. L’ultimo a schierarsi è stato niente meno che Vettel, laconico nel dire che secondo lui il Dottore si è comportato bene. A detta del pilota della Ferrari, Rossi «può ancora vincere il Mondiale, è un lottatore. Ha fatto bene a non mollare. Conosco Jorge e Marc e li ritengo dei bravi ragazzi, ma penso che Valentino a Sepang abbia fatto la cosa giusta».

E la Yamaha? Come si comporteranno quindi i due piloti al vertice? Non è una situazione semplice specialmente in casa Yamaha, per la quale gareggiano i due concorrenti al titolo, Rossi e Lorenzo. Ieri è stato annunciato che i due prepareranno la gara di Valencia con team separati, senza quindi condividere le informazioni. L’intricatezza della situazione è spiegata bene da Massimo Meregalli, Team Director della casa giapponese, che a Libero ha spiegato che mercoledì è prevedibile ci sia un faccia a faccia tra i due piloti: «Vogliamo parlare con loro, è indubbio che qualcosa si è rotto. Non è che prima si amassero, ma lavoravano insieme nello stesso box, anche se ognuno con la sua squadra. Tutti e due vogliono vincere, chiedere sempre e non essere mai contenti è nel loro Dna. Uno, Rossi, è più dolce, l'altro, Lorenzo, è più deciso, si fa meno scrupoli nel parlarti. Io sono in mezzo, equidistante tra i due. Simpatie possono essercene, ma bisogna essere professionali ed io sono un professionista. So che non sarà facile perché ciò che è successo a Sepang è stato veramente brutto per il nostro sport».

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