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Rsa, troppi costi dovuti all'emergenza. «Vanno aiutate»

Stabilizzazione economica e nuovo modello sciale sono le priorità emerse nell'incontro con i responsabili delle associazioni di gestione delle Residenze per anziani.

Rsa, troppi costi dovuti all'emergenza. «Vanno aiutate»
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Le Residenze per gli anziani stanno incontrando ancora numerose difficoltà sulla riapertura in sicurezza così come voluto dalla delibera regionale. Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato i referenti delle associazioni di gestione delle Rsa bergamasche Cesare Maffeis, Fabrizio Ondei, Barbara Manzoni e Edoardo Manzoni. L’incontro è avvenuto alla «Villa Serena» di Brembate. I gestori sottolineano i troppi costi che gravano sulle strutture che si vanno a sommare a quelli già assunti nel periodo dell’emergenza. Per quest’ultima voce da parte dei governanti non è arrivato alcun riconoscimento. Il Sindacato Confederale Bergamasco, dopo l’incontro, prende atto e «assume come proprie le difficoltà delle RSA e dei lavoratori che con coscienza, professionalità e responsabilità hanno svolto un grande lavoro per le persone fragili e che oggi si trovano a pagare un prezzo ingrato».

Per CGIL CISL e UIL di Bergamo, sono due i punti su cui aprire un tavolo di confronto anche con ATS e Regione Lombardia: «il primo è la stabilizzazione economica delle strutture rispetto ai costi insorti compreso quelli derivanti dalle conseguenze dell’emergenza, così come per il sistema economico. Il secondo è ciò che crediamo fondamentale intervenire per cambiare un sistema che nella visione e nell'immaginario collettivo, ancor più dopo le vicende di questi mesi, considera le Rsa come grandi “hospice” o dipendenze ospedaliere, per rivitalizzarle invece in centri dove la cura del benessere non si configura nell'esclusiva logica della patologia, ma si realizza in un'offerta assistenziale rivolta al pieno sostegno dell'autonomia della persona considerata come titolare di diritti e attore sociale. Pensiamo alle Rsa del futuro come presidio territoriale, un luogo capace di offrire, accanto a una residenzialità anche diversificata, servizi di varia tipologia quali centri diurni, sostegno ai familiari, servizi domiciliari, sostegno al lavoro privato di cura, attivazione di politiche per l'invecchiamento attivo e di orientamento...servizi con forti legami con l'ambiente di prossimità e in raccordo con la filiera del socio-sanitario».

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