Salgono a sei i morti per Coronavirus in Italia (tutti anziani e con patologie)
È di poco fa la notizia di una sesta vittima in Italia per effetto del Coronavirus: si tratta di un 80enne deceduto al Sacco di Milano e originario di Castiglione d'Adda. A riportalo è l'Ansa. La vittima giovedì scorso pare fosse stata portata all'ospedale di Lodi per un infarto, stesso giorno in cui era arrivato il 38enne che è stato il primo paziente risultato positivo al virus. L'ottantenne è stato ricoverato in rianimazione e poi, risultato positivo al virus, trasferito al Sacco di Milano dove è deceduto. Non trova conferme ufficiali in Regione, invece, la morte di una donna di Crema, paziente già affetta da precedenti patologie, che sarebbe deceduta agli Spedali Civili di Brescia dove era stata trasferita ieri (23 febbraio) dopo essere risultata positiva al test. Sempre nella tarda mattinata di oggi è invece deceduto un uomo di 88 anni di Caselle Landi, un comune del lodigiano. A darne conferma era stato Angelo Borrelli, commissario all’emergenza e capo del dipartimento della Protezione civile.
Il contagio non va sottovalutato, ma è quanto mai necessario fare chiarezza e rendere note quelle che sono, al momento, la portata e la gravità del problema. Per quanto riguarda tutti i decessi registrati fino a oggi, sia in Lombardia sia in Veneto, si è sempre trattato di persone anziane e con un quadro clinico generale già compromesso che, con ogni probabilità, ha accelerato la virulenza e il decorso della malattia.
La prima vittima bergamasca è stata un anziano di 84 anni, residente a Villa di Serio, morto all’ospedale Papa Giovanni XXIII dopo essere stato trasferito da quello di Alzano Lombardo. L’uomo era arrivato nella struttura sanitaria già in gravi condizioni. Come confermato anche dal governatore regionale Attilio Fontana ai microfoni di Radio Rai, l’84enne «era già affetto da altre patologie». In attesa degli aggiornamenti da parte delle autorità sanitarie, gli ultimi dati relativi alla Lombardia parlano di 172 casi. L’aumentare dei contagi spaventa, ma bisogna tenere presente che si tratta di un virus che, nonostante sia assai contagioso, è paragonabile a quelli influenzali e che ha una mortalità bassa, che si acuisce soprattutto quando colpisce persone anziane o con problematiche di salute già presenti.
Per quanto riguarda le prime tre vittime accertate, la prima è stata un uomo di 78 anni morto nell’ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova, nella notte di venerdì 21 febbraio. Residente a Vo’ Euganeo, il paziente si trovava ricoverato da una decina di giorni per precedenti patologie. Il secondo decesso ha riguardato una donna 75enne di Casalpusterlengo, trovata morta nella sua abitazione e risultata positiva al tampone effettuato post-mortem. Anche lei era stata precedentemente ricoverata con una diagnosi di polmonite. Pare che sia stata contagiata dopo essersi recata nel pronto soccorso di Codogno, epicentro del primo focolare della malattia. La terza vittima è stata una donna di 68 anni di Cremona ricoverata da giorni in ospedale in Oncologia e risultata in seguito positiva al Coronoavirus.