Oggi è la giornata mondiale

Quando si ammala la psiche che non è mai da sottovalutare

Quando si ammala la psiche che non è mai da sottovalutare
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C’è una nuova minaccia, per la salute mentale, annunciata oggi 10 Ottobre in occasione della Giornata Mondiale: sono le dipendenze comportamentali, come il gioco d’azzardo patologico, le dipendenze affettive e sessuali e quelle da Internet. Emergono sempre di più anche in Italia e nella popolazione giovane, che è vittima maggiormente di quelle ‘social’, complice la connessione quasi 24 ore su 24 via pc o smartphone di internet, o la caduta nella rete delle chat, dei siti a rischio, di incontri al buio e dei i pericoli di abuso. A rischio anche le fasce più deboli su cui sono limitate anche le possibilità di intervento.

Non c’è salute senza salute mentale. Continuano a ribadirlo anche gli esperti. Eppure le malattie della mente sono sottostimate, trascurate, e chi ne soffre non viene adeguatamente supportato e considerato. Di norma, i disturbi psichici hanno un’insorgenza giovanile, in età adolescenziale, dove i primi segnali – solitudine, comportamenti anomali, apatia – vengono scambiati per un atteggiamento di ribellione ad un contesto sociale. Invece può essere patologia: il giovane paziente perso e le cure tralasciate o ritardate con indiscusse problematiche di recupero. Un rischio incrementato e minato anche dalla crisi economica e dalla situazione contingente: molti dei servizi di assistenza per la salute mentale, sia in termini di qualità sia in termini di quantità, potrebbero non essere più garantiti, dicono gli specialisti. Sono all’ordine del giorno le notizie di una riduzione del personale medico che si traduce, per la psichiatria, in un taglio non solo degli operatori ma anche dei posti letto, lasciando scoperte con la chiusura di servizi psichiatrici importanti aree critiche, a fronte dell’aumento delle nuove dipendenze.

I disturbi mentali sono tra le prime malattie al mondo. Già dal 1996 la prima pubblicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riferiva che i disordini psichici, a prescindere dalle condizioni socio-economiche, erano tra le cause maggiori di disabilità nel mondo sul carico globale delle malattie. Da allora, l’OMS ha stabilmente collocato i problemi di salute mentale ai primi posti della classifica fra le problematiche sanitarie di maggiore impatto. Pochi esempi su tutti: si stima che la depressione sia la causa mondiale di disabilità più importante e colpisca all’incirca 350 milioni di persone, mentre gli 800mila suicidi annui globali hanno come causa direttamente dipendente dalla malattia mentale.Sono casilimite, affiancati però da molte sfaccettature più lievi, ma altrettanto serie e con significative ripercussioni perché fonte di disagio relazionale, di problematiche familiari e improduttività lavorativa, tra le più comuni ansia, stress e disadattamento, bipolarità dell’umore, uso di sostanze. Poi, sui disturbi psichici, anche lo stile di vita ha le sue responsabilità: sono diversi quelli di natura ‘ambientale’ che oggi stanno incidendo sul problema: si pensi ai disturbi del comportamento alimentare o post-traumatici, alle dipendenze sociali che riflettono i cambiamenti sociali e culturali, troppo repentini, di un’epoca alla quale si può non essere preparati.

Le categorie colpite. Il profilo dei disturbi mentali per numeri e nuove manifestazioni, per il coinvolgimento socio-relazionale e la ricaduta sia generale sia in aree e popolazioni speciali, richiede l’istituzione di programmi di prevenzione, mirati soprattutto a quelle categorie che sono maggiormente predisposte a svilupparne gli esiti: le donne, ad esempio, che in funzione della ciclicità ormonale soprattutto nell’età più matura soggetta a stati depressivi; gli adolescenti, vittime di amici – l’ultimo caso ieri a Napoli di un ragazzino quattordicenne seviziato in una pompa di benzina dal branco di ragazzi poco più che ventenni perché aveva la colpa di essere troppo grasso –; i soggetti fragili su cui si fa mobbing negli ambienti di lavoro; gli anziani che subiscono pressioni psicologiche da parte di chi li dovrebbe tutelare; dai soggetti colpiti da problemi psicologici dovuti a malattie somatiche croniche e terminali, a quelli psicosessuali, dal disagio psichico dei migranti alla prevenzione del suicidio.

Servono anche interventi istituzionali. Non solo chiudono servizi dedicati e specializzati alla cura dei disturbi mentali, ma in quei pochi restano ancora un fatto irrisolto la difficoltà di accesso ai trattamenti e la definizione dell’appropriatezza e della scientificità delle terapie. È ancora da abbattere lo stigma nei confronti della malattia mentale anche con l’aiuto di campagne di prevenzione su larga scala. Servono le istituzioni per fronteggiare al meglio sfide sanitarie di così ampia portata, per richiamare alla necessità, anche nel nostro Paese, dell’ottimizzazione delle risorse e della razionalizzazione dei servizi, quale ad esempio l’integrazione tra quelli di salute mentale e quelli per le dipendenze, la riorganizzazione delle modalità e dei luoghi di cura. Fino alla riabilitazione e all’integrazione socio-lavorativa dei pazienti psichiatrici cronici, alla gestione della chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari e all’organizzazione del sistema psichiatrico carcerario, nonché una revisione delle politiche sanitarie.

L’obiettivo della giornata. La Giornata della Salute Mentale intende mantenere uno sguardo a 360 gradi sul problema. Ha l’intento di smuovere l’attenzione dell’opinione pubblica sulla questione dei disturbi mentali, con dati, numeri e fatti che non hanno bisogno di commenti, promuovendo iniziative di comunicazione e informazione sul tema. Eventi che coinvolgano da un lato gli specialisti, per fare il punto sullo stato di avanzamento della conoscenza e dell’innovazione scientifica in questo campo, in collaborazione con le società scientifiche e con le associazioni professionali di riferimento, e dall’altro la popolazione quale seconda e più importante parte in causa che comprende i malati, i familiari e il volontariato fondamentali nel sostegno e prosecuzione della cura o del reintegro sociale. L’auspicio è che si tenga più in considerazione il disagio psichico e che, pur nelle restrizioni economiche, si ottimizzino e si razionalizzino le risorse e i servizi per la cura dei pazienti. Perché i numeri non si possano più incrementare.

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