Salvataggio di Ottavia Piana: il vertice in Prefettura su tempistiche e modalità d'intervento
La speleologa è caduta il 14 dicembre in una parte inesplorata del Bueno Fonteno: necessarie esplosioni per permettere il passaggio della barella
di Marta Belotti
Nel pomeriggio di oggi, martedì 17 dicembre, il Prefetto di Bergamo, Luca Rotondi ha convocato una conferenza stampa per fare il punto sulle operazioni di salvataggio della speleologa Ottavia Piana, che da sabato 14 è bloccata nella grotta del Bueno Fonteno a causa di una caduta da diversi metri.
Presenti in sala il sindaco di Fonteno, Fabio Donda, i Vigili del Fuoco, il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, le Forze dell'Ordine e Areu 118, che il prefetto ha subito ringraziato per il contributo dato alle operazioni in corso, sottolineando l'importanza di agire in concerto.
Le due variabili
Subito l'attenzione si è focalizzata sulle tempistiche, che vengono confermate: la speleologa probabilmente non uscirà prima di domani sera. Questo perché, come ben spiegato da Corrado Camerini, medico responsabile del distaccamento Lombardia del Soccorso alpino, i soccorritori si stanno muovendo sulla base di due variabili: le condizioni dell'infortunata e l'aspetto morfologico della grotta.
Le tempistiche
In particolare, i soccorsi si stanno preparando anche ai momenti immediatamente successivi all'uscita dalla grotta. Sono già state fatte quindi le prove per l'atterraggio dell'elisoccorso, anche in condizioni notturne. Il trasporto verso l'ospedale infatti sarà con ogni probabilità via aria e con il buio. Sono state però considerate anche altre eventualità con conseguenti piani in modo tale da rendere le operazioni il più snelle possibile.
Mauro Guiducci, vicepresidente nazionale Soccorso alpino e speleologico, ha dichiarato: «Siamo pronti a operare eventualmente anche giovedì».
Le condizioni mediche
Attualmente, come spiega il medico Camerini, Piana è stanca e sta soffrendo il prolungarsi del trasporto. Tuttavia, il suo quadro clinico non presenta delle lesioni che tendono a peggiorare e questa è una buona notizia per i soccorritori. «Inizialmente le lesioni riscontrate riportavano un quadro clinico non buono - ha detto il dottore -. Tuttavia, ci si è accorti mano a mano che non ci sono lesioni importanti. Abbiamo fatto degli esami ecografici con gli strumenti a disposizione e anche quelli neurologici, che rivelano una situazione non solo stabile, ma anche migliore rispetto a quanto pensato inizialmente».
Ora le operazioni si stanno svolgendo in una parte della grotta conosciuta, ma inizialmente le operazioni sono state complicate dal fatto che la spedizione alla quale stava partecipando Piana era arrivata in un punto mai percorso. Per questo, la parte iniziale dei soccorsi è stata particolarmente difficile.
Le esplosioni
Giuseppe Belligno, a capo della Commissione disostruzione, ovvero quella che si è occupata, soprattutto nella prima parte, di posizionare l'esplosivo per permettere il trasporto della barella lungo i cunicoli, spiega: «Monitoriamo costantemente la qualità dell'aria e il vento presente nella grotta. Chi non conosce queste cavità può pensare che non ci siano spostamenti d'aria, invece ce ne sono eccome. Quindi dobbiamo prestare attenzione a ogni detonazione, per valutare dove va il fumo e quanto ossigeno sottraggono».
In questo senso fondamentale è stata anche la collaborazione con la prefettura di Verona nell'acquisto e nell'arrivo dell'esplosivo.
Il sindaco di Fonteno
Infine, anche il sindaco di Fonteno è intervenuto sottolineando: «Come fatto fin dalle prime ore, continueremo a dare supporto alle squadre di soccorritori e fare tutto il possibile. Per noi è importante che la ragazza esca presto dalla grotta e stia bene».