mercoledì 16 settembre

Sanità privata, presidio davanti all'Ats per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro

Il rinnovo è atteso da 14 anni. Il settore nella sola provincia di Bergamo conta oltre 4mila lavoratori 

Sanità privata, presidio davanti all'Ats per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro
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Dopo il raduno dello scorso 31 agosto ai piedi della Torre Civica sul Sentierone, i lavoratori del settore della sanità privata di Bergamo tornano a incrociare le braccia e ad alzare la voce per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro. In occasione dello sciopero nazionale, domani (mercoledì 16 settembre) gli addetti del settore si raduneranno dalle 9.30 alle 12 davanti alla sede dell’Ats in via Gallicciolli, oltre che di fronte ad alcune case di cura della provincia.

«Confermiamo lo sciopero dei lavoratori della sanità privata per il rinnovo di un contratto nazionale atteso da 14 anni, perché le associazioni datoriali non possono unilateralmente decidere di escludere parti di intese concordate, per applicare solo ciò che piace a loro», sottolineano i sindacalisti di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl di Bergamo. L’assemblea regionale di Aiop Lombardia (Associazione Italiana Ospedalità Privata), una delle loro controparti, stando a quanto riferito dai sindacati, è infatti intervenuta nella vertenza nazionale per il rinnovo contrattuale deliberando di applicare e rispettare solo la parte economica dell’ipotesi di accordo sottoscritta a giugno con le categorie della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil. Cosa che sul territorio è proprio quello che diverse case di cura e strutture ospedaliere stanno facendo: anticipare gli aumenti, ignorando i contenuti normativi contrattati.

Nello specifico, in provincia di Bergamo, il settore conta oltre 4mila lavoratori tra ospedali del settore privato e case di cura. «Quella adottata da Aiop non è una soluzione accettabile, il Contratto sottoscritto va applicato nella sua interezza anche nella parte normativa – aggiungono Roberto Rossi e Giuliana Rota della segreteria Fp-Cgil, Angelo Murabito per Cisl-Fp e Antonio Montanino di Uil-Fpl -. In particolare in questo rinnovo la parte normativa è rilevante e significativa, ma ancora una volta viene negata e disconosciuta».

Si tratta di aggiornamenti normativi necessari, «il vero costo aziendale del rinnovo contrattuale – proseguono -. Mentre le aziende continuano a far utili con le risorse che arrivano dalla Regione, i lavoratori non vedono un solo euro di aumento dal 2007. Il rinnovo del contratto collettivo deve assolutamente continuare a livello nazionale perché quella nazionale per noi è l'unica soluzione».

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