Cosa dice il disegno di legge

Com'è e come sarà il mercato dell'energia elettrica (qualche dritta)

Com'è e come sarà il mercato dell'energia elettrica (qualche dritta)
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L’Italia nasconde tante curiosità relative all’esborso che i cittadini e in genere le famiglie compiono mensilmente, e non sempre si tratta di curiosità positive, dato che alle volte le voci di costo affrontate a fine mese sono molto ingenti e spesso sottovalutate o poco conosciute. Questo è ad esempio il caso delle tariffe luce e gas che, mediamente, portano gli italiani ad una spesa di oltre 500 euro per quanto concerne le seconde case. E spesso si crede, a torto, che queste tariffe siano più economiche rispetto ai costi affrontati per la prima casa: un dettaglio che viene trascurato, e che finisce per rappresentare un esborso davvero molto costoso.

Tariffe luce: quanto costano per le seconde case? Secondo recenti indagini compiute nel campo delle tariffe energetiche e dei contratti di fornitura stipulati per le seconde case, è emerso un fattore degno di grande attenzione: gli italiani spendono in media 527 euro per le tariffe luce della seconda casa, e questa voce di costo – nonostante le credenze popolari – risulta essere più ampia rispetto alle spese affrontate per la prima casa. E la situazione in Lombardia, qual è? Nessuna Regione può vantare una così alta richiesta di energia per le seconde case, ma va anche sottolineato che si tratta di una delle Regioni dove la suddetta costa meno in Italia. È possibile approfittare di questo minor costo dell’energia qui in Lombardia, però, solo se si va alla ricerca dei prezzi più convenienti in materia di energia. Oggi per fortuna è più semplice farlo grazie alla tecnologia, in quanto tramite portali come comparasemplice.it è possibile il confronto delle tariffe luce tra tutti gli operatori del settore. Trovare una tariffa più conveniente sarà ancora più importante e facile l’anno prossimo, quando il mercato dell’energia dovrebbe essere totalmente liberalizzato.

Deadline luglio 2019: il mercato libero è alle porte. Un iter che è stato inaugurato nel lontano 2007 e che finalmente vedrà la sua logica conclusione nel 2019: il mercato libero dell’energia è finalmente alle porte, e quando sarà attivo tutti gli italiani dovranno obbligatoriamente passare da un fornitore operante nel mercato tutelato ad un fornitore operante nel libero mercato. Oggi, data la fase intermedia, il consumatore ha ancora la possibilità di scegliere liberamente fra i due: circa il 25 per cento degli italiani ha già deciso di passare ad un fornitore del libero mercato, potendo sfruttare margini di risparmio intorno ad una media di mille euro, per via di costi energetici non regolamentati dall’Autorità per l’Energia, e dunque più bassi e competitivi.

Ddl concorrenza: la situazione in Parlamento. Nei termini delle trasformazioni del mercato verso la libertà e la competitività, troviamo il cosiddetto decreto annuale per la concorrenza, il cui obiettivo è proporre una modifica del mercato trasformandolo da tutelato a concorrenziale. Proposta nel 2015, la suddetta legge sta trovando non poche opposizioni in Parlamento, dato che le modifiche richieste tanto bastano a rinviarne ulteriormente l’approvazione. Ma qual è l’obiettivo del decreto annuale per la concorrenza? Lo scopo è abbattere qualsiasi tutela dell’attuale mercato, restando dell’idea che possa bastare la concorrenza del suddetto a proporre ai cittadini offerte sempre più vantaggiose. Ma esistono anche alcuni dubbi in merito, dato che appare difficile pensare che i prezzi possano scendere ulteriormente.

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