L'appuntamento

Le Sardine bergamasche ci riprovano: dopo il flop di dicembre, flashmob sabato in Piazza Pontida

Il movimento invita tutti alle ore 15 del 25 gennaio. Sarà anche l'occasione per raccogliere indumenti che verranno poi distribuiti ad associazioni della provincia

Le Sardine bergamasche ci riprovano: dopo il flop di dicembre, flashmob sabato in Piazza Pontida
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Questo sabato, 25 gennaio, tornano le Sardine a Bergamo: l'appuntamento è alle 15 in Piazza Pontida per un flashmob. "Mi metto nei tuoi panni" è lo slogan scelto per questa occasione. Ogni partecipante è invitato dall'organizzazione a indossare una maglietta con su scritto un pensiero e il flashmob consisterà in uno scambio di magliette tra i partecipanti: «Il flashmob sostanzialmente si realizzerà con uno scambio di magliette tra le varie sardine - si legge sulla pagina dell'evento - sulle quali ci sarà appunto scritto un pensiero, una frase, un pezzo di un libro o di una canzone a voi cari, e che volete donare e condividere con un’altra sardina proprio come voi. Potremo così metterci nei panni dell’altro».

Si tratta della seconda manifestazione che le Sardine organizzano a Bergamo. Il primo ritrovo è andato in scena lo scorso 13 dicembre e non fu un successo. Appena un migliaio i partecipanti in quell'occasione, decisamente pochi se confrontati a quelli scesi in piazza in altre città italiane (Brescia compresa). Sicuramente l'orario (le 18 di un venerdì) e il clima decisamente rigido non aiutarono, ma anche il sindaco Giorgio Gori parlò di partecipazione deludente, aggiungendo che il motivo risiede forse nel fatto che a Bergamo si senta poi tutto questo bisogno di trovare alternative alla politica.

La prima manifestazione delle Sardine a Bergamo, tenutasi il 13 dicembre 2019

Il 25 gennaio, in piazza sarà inoltre posizionato un contenitore nel quale i partecipanti potranno lasciare un biglietto con delle proposte per il movimento: «Gli organizzatori si occuperanno poi di leggerli, informarsi sulle questioni riportate, contattare coloro che li hanno scritti (quindi se vi va di lasciare nome e cognome e mail ve ne saremmo grati) e infine di portare i temi alla riunione pubblica che a breve si terrà», si legge ancora sulla pagina.

Due grandi ceste, infine, saranno adibite alla raccolta degli indumenti: «Durante il flashmob, due grandi ceste raccoglieranno INDUMENTI per bambini e adulti e, perché no, anche coperte che alcuni enti benefici della provincia di Bergamo si occuperanno di ritirare e redistribuire a chi ne ha più bisogno. Una delle due associazioni è Mesa Popular (presto vi aggiorneremo sull’altra). Tutti sono invitati a donare indumenti in buono stato e puliti».

Sempre i rappresentanti bergamaschi del movimento delle Sardine hanno poi divulgato un comunicato stampa in cui invitano i Comuni della Regione Lombardia a «sostenere il percorso della commissione istituita dal Senato della Repubblica promossa dalla Senatrice Liliana Segre e predisporre adeguate iniziative di informazione sui risultati della stessa; coltivare la memoria dell’antifascismo e della lotta contro tutti i totalitarismi, dei crimini compiuti nelle guerre coloniali, delle leggi razziali, della persecuzione degli ebrei e dalla Shoah, collaborando con le associazioni territoriali per la tutela e la valorizzazione della memoria della Resistenza; creare nuove azioni di sensibilizzazione culturale e civica contro il razzismo e la xenofobia e contro le discriminazioni di ogni sorta; sollecitare il Parlamento perché si completi la legislazione di contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza; aderire alla “Rete dei comuni per la memoria, contro l’odio e il razzismo”».

Il motivo specifico è precisato sempre nel comunicato: «In questi mesi, anche grazie alle Sardine, è stato possibile far emergere l’esistenza di un’altra Italia, che alla politica becera, priva di contenuti e incentrata sulla propaganda dell’odio risponde con i valori della solidarietà, dell’accoglienza, del rispetto dei diritti umani, dell’intelligenza, della non violenza, dell’antifascismo, dell’antirazzismo e della giustizia sociale».

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