Proseguono, purtroppo senza esito, le ricerche di Chiara Lindl, ventenne tedesca che la sera del 1 settembre è caduta nelle acque del lago d’Iseo senza più riemergere. La si cerca tra Lovere, Castro, Toline, Pisogne e Costa Volpino, dove c’è la foce del fiume Oglio, perché il gruppo di amici con cui era a bordo del motoscafo da cui è caduta non ha saputo identificare l’area precisa.
Un centinaio i punti scandagliati da tre settimane a questa parte, dai Vigili del Fuoco sommozzatori che collaborano con i volontari del gruppo intercomunale di Protezione Civile della Comunità Montana del Sebino Bresciano e il gruppo Soccorso Sebino. Ma nonostante le operazioni vengano effettuate con macchinari tecnologici, tra cui un sonar ad alta frequenza e un Rov (un robot con telecamere che viene comandato a distanza), i ricercatori non hanno trovato altro che tronchi, alberi e fango.
Le speranze di ritrovare la giovane si affievoliscono sempre più, per soccorritori e familiari – che dalla Germania restano in contatto giornalmente con il sindaco di Pisogne, Federico Laini, come riportato da L’Eco di Bergamo. I suoi cari non sono gli unici in attesa: ci sono anche gli inquirenti, i Carabinieri di Breno e la Procura di Brescia, che hanno aperto un fascicolo di indagine e a cui spetta il compito di far luce sull’accaduto.
Secondo una prima ricostruzione, pare che la giovane Chiara si trovasse a prua dell’imbarcazione su cui si trovavano anche la sorella e alcuni amici. Una di loro, C.K., avrebbe preso il comando del motoscafo, accelerando improvvisamente: a causa della manovra, Chiara non sarebbe riuscita ad aggrapparsi a nulla cadendo nel lago. Il gruppo è tornato a riva e ha dato subito l’allarme, ma per ora la ventenne non è ancora stata ritrovata.