Secondo Fontana «il lockdown spetta al Governo». Restano aperte elementari e medie
Era da marzo e aprile che non si sentiva parlare così insistentemente di lockdown. Adesso, questo termine è tornato prepotentemente alla ribalta, vista la necessità secondo gli esperti di eseguire mini-lockdown specifici nelle grandi metropoli, in particolare Milano e Napoli. Un’opzione che però, al momento, sia il sindaco di Milano Giuseppe Sala sia il presidente regionale Attilio Fontana non ritengono opportuna. «Credo che le scelte debbano essere condivise con gli scienziati. Io di mestiere facevo l’avvocato e quindi non me ne intendo molto di epidemie – è intervenuto questa mattina (mercoledì 28 ottobre) il governatore lombardo a Rainews -. Mi fido di quello che dicono i nostri scienziati, non ho pregiudizi nelle scelte che dovrò fare sulla base di quello che mi diranno gli scienziati stessi».
La realtà dei fatti però mostra una crescita dei contagi a dir poco esplosiva a Milano, con i pronto soccorso degli ospedali lombardi in forte sofferenza a causa dell’aumento esponenziale dei ricoveri. L’impressione è quindi di trovarsi per la seconda volta di fronte ad un film già visto per Alzano e Nembro, quando nessuno si prese la responsabilità di istituire una zona rossa in Val Seriana. Tanto che è già iniziato lo scaricabarile del Pirellone su Palazzo Chigi qualora fosse necessario sigillare Milano. «Non si dimentichi - ha aggiunto Fontana - che un eventuale lockdown è una competenza che spetta al Governo e quindi io potrei magari sollecitarla, ma io non posso autonomamente assumerla».
Il presidente di Regione Lombardia ha poi escluso un’estensione della didattica a distanza alle scuole elementari e medie. «L’abbiamo chiesta solo per le scuole superiori. Sono favorevole alla didattica in presenza, ma la didattica a distanza ci è utile per cercare di alleggerire la pressione sul trasporto pubblico locale nelle ore di punta».
Infine, Attilio Fontana è intervenuto anche in merito ai ristori previsti dall’Esecutivo per le categorie economiche colpite dall’ultimo Dpcm. «Anche noi come Regione Lombardia stiamo provvedendo a stanziare risorse. Chiederemo al Governo di darci la possibilità di utilizzare fondi vincolati di cui disponiamo, che hanno altre finalità e che oggi non possiamo spendere».