Casi in costante aumento

Sempre più casi di trattori rubati, Coldiretti alza la voce e chiede provvedimenti

L'organizzazione degli imprenditori agricoli ha denunciato la situazione ai prefetti: nelle ultime settimane decine di casi tra Adda e Martesana

Sempre più casi di trattori rubati, Coldiretti alza la voce e chiede provvedimenti
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La situazione, nei territori dell'Adda e della Martesana, tra la Bassa bergamasca e il milanese, si sta facendo preoccupante. E così la Coldiretti ha deciso di lanciare l'allarme. Sono infatti sempre più numerosi i casi di mezzi agricoli rubati, come spiega PrimaLaMartesana.

L'allarme di Coldiretti

Alessandro Rota, presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, ha voluto richiamare l'attenzione dei prefetti su quello che si sta configurando un problema in crescita: l'escalation di furti di trattori che si diffondono a macchia d'olio: «Riceviamo quotidianamente segnalazioni di furti di trattori sul territorio. La preoccupazione è tanta perché anni di sacrifici vengono vanificati, con le assicurazioni che coprono solo la minima parte del costo effettivamente sostenuto per modernizzare l’azienda e comprare mezzi innovativi».

Nelle scorse settimane si sono succedute razzie nelle cascine delle tre province, con gli ultimi casi che hanno coinvolto la Martesana, in particolare Cassina de Pecchi nella frazione di Sant'Agata, Bellinzago Lombardo, la zona di Melzo e Gorgonzola.

Mezzi che fanno gola

Non è una novità che i veicoli attirino lo sguardo dei malviventi, considerati i prezzi elevati a cui possono essere rivenduti. Un trattore non nuovo e nemmeno dotato di tecnologie particolarmente moderne, come quello che hanno di recente portato via a Gorgonzola, vale circa trentamila euro. Adesso, però, l'incremento dei colpi a segno preoccupa, come ha spiegato Rota: «È da tempo che facciamo presente questa situazione drammatica alle autorità competenti, ma negli ultimi mesi si sta addirittura degenerando un po’ in tutta la Lombardia».

L'osservatorio Agromafie di Coldiretti ne ha spiegato la ragione: «Se non vi sono sistemi di sicurezza o di blocco a bordo, i ladri salgono direttamente sul mezzo e spariscono alla guida del trattore, altrimenti la macchina agricola viene agganciata e trainata lontano oppure direttamente caricata sui camion e fatta sparire. Ai trattori viene modificato il numero di telaio, sono reimmatricolati e caricati su tir generalmente destinati ai mercati dell’Est europeo o imbarcati su traghetti con destinazione Russia, Africa o Medio Oriente. In altri casi i mezzi vengono smantellati ed i pezzi sono venduti come ricambi un po’ ovunque, anche in Italia».

«È il momento di intervenire»

Già a maggio la Federazione interprovinciale di Coldiretti si è rivolta ai prefetti di Milano, Lodi e Monza Brianza sollecitando un incremento della presenza e dei controlli delle Forze dell’ordine. È il momento di intervenire con misure ulteriori secondo l'organizzazione: «Chiediamo un confronto sulle misure ulteriori che potrebbero essere messe in atto perché, rispetto a quanto accadeva in passato, in alcune effrazioni recenti i malviventi sono entrati di notte anche nelle abitazioni degli imprenditori, violando gli spazi più intimi delle famiglie dei nostri associati».

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