A Lallio

Senza bocce, lì al bocciodromo ci sono solo quei «quattro gatti»

Senza bocce, lì al bocciodromo ci sono solo quei «quattro gatti»
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«Solo nostro fratello è di Lallio e non è neanche seduto a questo tavolo, perché ora è alle griglie» esclama Walter Giudici, distogliendo lo sguardo solo per pochi istanti dal ricco piatto di braciole e costine. Per la famiglia Giudici-Cattaneo, la cena di ferragosto al bocciodromo di Lallio è un appuntamento immancabile, come Walter conferma: «Ogni anno veniamo per stare insieme, mangiare e divertirci in compagnia. Oggi non saremo neanche una quarantina in tutto, ma fino a qualche estate fa eravamo minimo minimo 150. Da quando sono iniziati i lavori siamo rimasti in pochi intimi, anzi, in molto pochi e soprattutto molto intimi». Nell’agosto dello scorso anno, i lavori per la riqualificazione e ampliamento presso il bocciodromo di Lallio hanno subito un blocco netto. L’arancione delle palizzate del cantiere, che fa da singolare sfondo alla grigliata di questo ferragosto, sono la testimonianza evidente della travagliata vicenda. Tuttavia, con l’ok della Regione Lombardia alla variante del Pgt rilasciato proprio qualche settimana fa, la situazione sembra essersi sbloccata definitivamente. L’obiettivo di portare a termine lo spazio polifunzionale sembra essere finalmente vicino e realizzabile con il riavviarsi dei lavori nel periodo successivo alle ferie estive.

 

 

«Quando un paio di anni fa hanno iniziato il cantiere, ho capito subito che non stavano lavorando bene e che non sarebbero andati lontani. Sono architetto e ho occhio su queste cose», scuote ancora la testa il presidente del Centro Pertini, Mario Invernizzi, mentre ricorda i suoi presentimenti negativi rivelatisi sfortunatamente corretti. «Infatti, di lì a qualche mese i lavori sono stati bloccati e ora eccoci qui con tutto ancora fermo. Anche se - ma non vorrei mettere la mano sul fuoco - a quanto pare la situazione si è sbloccata e io spero fortemente che potremo festeggiare il Natale nella nuova struttura. Certo, nel mentre abbiamo perso numerosi affezionati e tesserati, che prima frequentavano il posto quotidianamente, e sarà difficile riavvicinare tutti. Tuttavia, io sono anche convinto che il futuro sia dei giovani. Ci impegneremo e spero riusciremo ad avvicinar anche loro, per quanto le bocce non siano lo sport preferito dai ragazzi. Il primo passo sarà quello di vedere terminata la nuova struttura e il nuovo spazio polifunzionale, poi piano piano tutto arriverà di conseguenza!».

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Se il presidente è propositivo, più disfattista è la visione di Gherardi e di Marossi, che ricordano con un pizzico di malinconia i vecchi tempi tra una partita a carte e l’altra: «Una volta per ferragosto c’erano tavoli e sedie ovunque: arrivavamo anche alle trecento persone e non sto esagerando». «Fin dagli anni Ottanta, quando l’hanno aperto, il bocciodromo era pieno zeppo tutti i pomeriggi. Ora non c’è più nulla e la sera siamo sempre noi quattro gatti, ma per il futuro si spera sempre in meglio» conclude Fiorenzo Crippa, da tutti conosciuto in paese come "Fiore". Anche la famiglia Giudici condivide i suoi ricordi tra un morso alle costine e un boccone lasciato all’amico a quattro zampe. «Un tempo si veniva qui con i figli e li si lasciava giocare mentre si beveva un caffè in compagnia. Ora i bambini sono cresciuti e non sono più bimbi e anche il bocciodromo, senza campi da bocce, non è più il bocciodromo. Il tempo passa e le cose cambiano, ma le tradizioni restano. Come sempre, anche quest’anno siamo qui a ferragosto, ma speriamo che la prossima estate la situazione del cantiere sia migliorata e i nuovi lavori siano quantomeno partiti. Nel frattempo, ci godiamo la serata: è anche il compleanno di Spike e quindi bisogna festeggiare».

«Io copro i turni al bar del Bocciodromo e offro sempre il mio contributo quando vengono organizzate serate e cene in comune come questa», racconta Serena Artifoni con in mano i piatti con le salamelle fumanti. «Sono volontaria e dono il mio tempo gratuitamente, perché credo in questo posto e nella bellezza dello stare insieme. La voglia di fare e di far vivere il bocciodromo di Lallio c’è e speriamo che a breve arrivi anche un posto capace di valorizzare tutto questo».

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