Sequestro del Jam di Nembro, il titolare: «I ragazzi ballinavano»
Il referente della Silp: «Queste situazioni vanno segnalate». Il gip deciderà se confermarlo o passare alla sospensione
Era stato posto sotto sequestro sabato 9 ottobre scorso, dopo un controllo delle forze dell'ordine che aveva riscontrato diverse irregolarità: adesso Cristian Bonfanti, titolare assieme al fratello Fabrizio del locale Jam di Nembro, si giustifica con il Corriere della Sera Bergamo: «Siamo aperti da 18 anni e non abbiamo mai avuto problemi di nessun genere. Ora provvederemo a sistemare tutto. La capienza è di 200 persone, quelle in più erano all’esterno- ha affermato Bonfanti -. Ballinavano, sono ragazzi giovani, difficili da gestire. Anche se al telefono dici che sei al completo, prenotano il tavolo da 4 e si presentano in 10».
Sempre il titolare ha giustificato le luci stroboscopiche, spiegando che sono semplicemente «lampade per illuminare» e precisando che il Jam è un «disco pub, non una discoteca». Si è detto poi d'accordo in generale con i controlli, ma stavolta gli è parso tutto «un po' esagerato».
Secondo le autorità, il locale di fatto funzionava come una discoteca, pur essendo sprovvisto della licenza. Oltre a questo, pur avendo una capienza per 110 persone, a ballare quella sera c'erano circa 400 persone, mentre irregolarità sarebbero emerse anche per quanto riguarda l'unica uscita di sicurezza, con davanti una transenna, e i buttafuori. Sul sistema antincendio invece devono ancora esprimersi i Vigili del fuoco. A parte 4 avventori, tutti gli altri erano provvisti di green pass: per chi non l'aveva con sé e i titolari scatteranno le multe.
Ora si attende la decisione del gip, che si pronuncerà sulla conferma del sequestro o sulla revisione del provvedimento, con una conseguente, più morbida, sospensione di 5 giorni.
Nel frattempo Paolo Visinoni, referente dell’Associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo (Silb), che è anche gestore del Life di Rovetta, ha voluto commentare così la vicenda sempre al Corriere: «Molti ce lo hanno raccontato. Sono situazioni che vanno segnalate, in provincia ne contiamo una decina. Per quanto ci riguarda, finalmente possiamo ripartire». Da lunedì 11 ottobre infatti le sale da ballo hanno riaperto con capienza del 50 per cento al chiuso, 75 per cento all'aperto e green pass obbligatorio.