Di origini salvadoregne

Seriate, innamorato scopre la verità Prostituta clandestina rimpatriata

Seriate, innamorato scopre la verità Prostituta clandestina rimpatriata
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Una mail al comando della Polizia locale: un uomo racconta un’emblematica storia di prostituzione, che finisce in un rimpatrio. Succede a Seriate: siamo a fine luglio quando una mail anomala giunge alla Polizia. Un uomo racconta della donna con cui aveva una relazione: ha scoperto che la sua bella amante in realtà esercitava una professione poco raccomandabile. Deluso, notifica infatti alla Polizia che la signora, di origini salvadoregne, è una prostituta esercitante a Seriate e che, addirittura, è facile trovarla anche in rete, grazie ai suoi annunci provocatori. Non esita: allega alla mail i siti che riportano le sue proposte, con tanto di foto poco pudiche e dagli intenti ben chiari. L’uomo scrive alla Polizia di Seriate senza presentarsi di persona, poiché abita fuori Bergamo, ma tanta è stata l’amarezza della scoperta che non se la sente di tacere. Una vendetta da amante tradito.

Dopo aver letto la mail, gli agenti si sono rivolti al comandante dei carabinieri di Seriate Francesco Viti. L’intervento della tenenza era infatti necessario poiché la signora risultava extracomunitaria, più precisamente proveniente da El Salvador. Un paio di giorni dopo la mail, avendo rintracciato la donna e la sua residenza e avendo provveduto a dovute verifiche, le forze dell’ordine si sono recate insieme all’abitazione, che risultava essere un appartamento in via del Fabbro. Impossibile attestare in loco l’effettivo mestiere della signora: verosimilmente esercitava in casa sua, nonostante vivesse con il marito, anch’egli della stessa nazionalità. I carabinieri hanno accertato che entrambi i coniugi risultavano clandestini.

In tempi rapidissimi si è provveduto all’acquisto di un biglietto aereo per rimpatriare la donna, che è stata coattivamente rispedita a El Salvador. Il marito al momento è ancora in Italia, ma è costantemente monitorato dai carabinieri: a breve sarà costretto subirà la stessa sorte e a rientrare in patria. I proprietari dell’immobile di via del Fabbro sono indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: sono in corso le ricerche poiché costoro, anch’essi di nazionalità straniera, sembrano non essere in alcun modo rintracciabili. Le forze dell’ordine confidano nel riuscire a contattarli in tempi brevi. La sentenza di condanna per favoreggiamento della clandestinità porterebbe infatti alla confisca dell’immobile, in cui i due vivevano senza alcun permesso o documento.

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