Quasi come nel 2015

Il fiume Serio è ancora in secca

Il fiume Serio è ancora in secca
Pubblicato:
Aggiornato:

Scongiurata la secca estiva del torrido caldo d’agosto, si ripresenta il problema della secca invernale: il fiume Serio soffre della carenza d’acqua dovuta alla mancanza delle piogge. Fino al 2010 la situazione sembrava esser migliorata: tra il 1985 e il 2010 l’anno peggiore era stato il 1990 con 67 giorni di secca, cui seguivano il 1996 con 57 e il 1995 con 56. In questi anni però i mesi di secca si concludevano con settembre e raramente le giornate di ottobre vedevano la siccità.

Da un paio d’anni a questa parte c’è stata una netta inversione di tendenza. L’anno scorso, proprio a dicembre, il Serio aveva toccato i livelli minimi degli ultimi centoventi anni, riducendosi a un triste rigagnolo dove l'acqua al massimo raggiungeva i 20 centimetri. Quell’acqua non è dovuta alle precipitazioni, bensì alla montagna, ma non basta certo per riempire il Serio. Il maltempo aveva nutrito il fiume lo scorso novembre, ma ormai, da un mese a questa parte, altre piogge non si sono più viste.

Nell’aprile 2016 il problema dello stato di salute del fiume Serio, gli eventuali rischi per gli ecosistemi e la sopravvivenza delle numerose specie ittiche erano giunti in Regione, grazie a un’interrogazione di Silvana Saita, ex sindaco di Seriate e ora consigliere regionale di maggioranza della Lega Nord. La questione nasceva dalla possibilità di realizzare una centrale idroelettrica nel cuore della città di Seriate, proposta che trovò e ancora trova parere negativo da parte della Saita e di tutta l’Amministrazione comunale seriatese guidata dal sindaco Cristian Vezzoli. I problemi di siccità sono infatti direttamente connessi con la questione del deflusso minimo vitale.

Una delle possibilità per scongiurare una secca pressoché totale sarebbe infatti chiedere alla Regione la deroga per il Serio del deflusso minimo vitale, in altre parole quel quantitativo di acqua rilasciato nel fiume a seguito dell’utilizzo degli impianti. «Bisogna tener presente che, a causa della scarsità di precipitazioni, i periodi di secca sono sempre più frequenti, con rischi non trascurabili per l’intero ecosistema fluviale», aveva evidenziato la Saita.

Ovviamente la siccità del fiume è solo un sintomo del reale malanno: i continui cambiamenti climatici, la scarsità di piogge alternata a veri e propri nubifragi, le temperature anomale, gravano soprattutto sulla salute e sull’agricoltura. Se i nubifragi degli scorsi mesi avevano portato danni per milioni di euro nella bergamasca, ora la siccità rovina piante e prodotti senza calcolare che gli sbalzi climatici lasciano che insetti e parassiti riescano a sopravvivere anche nei periodi invernali. Nel frattempo le previsioni non sembrano portare piogge a breve, ma le nebbie sono invece sempre più fitte ogni sera e per tutto l’arco della notte, lasciando Seriate coperto di un’aura quasi spettrale. Seriate, in cui il Serio non solo è una grande risorsa del territorio, ma è anche cultura e tradizione, rischia di non avere il «suo» fiume per Natale.

Seguici sui nostri canali