La denuncia dei pendolari

Si deve stare tutti a un metro di distanza, ma su Trenord si viaggia ammassati come sardine

Si deve stare tutti a un metro di distanza, ma su Trenord si viaggia ammassati come sardine
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Non più soltanto assembramenti da evitare e locali chiusi dopo le 18, ma anche la distanza "droplet", ovvero di almeno un metro, tra un utente e l'altro. Il Decreto dello scorso weekend per tentare di contenere il contagio da Coronavirus in Lombardia è chiaro (fin troppo, secondo qualcuno) e prevede regole ferree. Peccato che ci siano servizi pubblici che non ne permettano l'attuazione.

La dimostrazione è arrivata la mattina di martedì 3 marzo, quando il Comitato pendolari bergamaschi ha pubblicato su Facebook delle foto che mostrano persone ammassate su convogli Trenord. «Chissà cosa ne pensa Regione Lombardia di queste foto e delle condizioni di viaggio in cui le regole sugli assembramenti e sul metro di distanza non sembrano del tutto rispettate...», scrivono a commento delle foto. Per poi aggiungere: «Cari amici, non tutti possono permettersi smart working per sempre e utilizzo di auto aziendali. E i mezzi non sembrano così vuoti... Allora un pochino di attenzione sulle composizioni e sui flussi servirebbe. Visto che per accorgersi di una diminuzione di passeggeri ci avete messo meno di 24 ore, ora attendiamo quanto ci metterete per rendervi conto di queste situazioni...».

Il riferimento è al fatto che sin dal 24 febbraio Trenord ha annunciato un taglio del servizio su alcune tratte motivato dal calo dell'utenza in questi tempi di Coronavirus (ma figlio anche delle tante assenze per malattia dei capitreno). A sostegno dei pendolari è intervenuto anche il consigliere regionale bergamasco Niccolò Carretta: «È evidente a tutti che stiamo vivendo una situazione di emergenza che richiede pazienza ed equilibrio ed è chiaro che ci siano difficoltà di gestione anche interne, ma non si può far viaggiare delle persone in questo modo, anche e soprattutto considerando che l’intento di tutti in queste ore è limitare i contagi. Mentre chiediamo di tenere distanze di sicurezza i pendolari viaggiano schiacciati come sardine. Cerchiamo delle soluzioni che contemperino sia la priorità di tutela della salute sia quella di continuare a erogare un servizio pubblico che anche i dipendenti di Trenord devono permettere all’azienda di poter erogare».

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