i colpi

Si fingono poliziotti e truffano gli anziani: raffica di colpi nella Bassa Bergamasca

Il copione è più o meno sempre lo stesso: fingono di essere delle forze dell'ordine, dicono che c'è stata una serie di furti e chiedono di poter verificare che gli oggetti di valore custoditi in casa siano al loro posto

Si fingono poliziotti e truffano gli anziani: raffica di colpi nella Bassa Bergamasca
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Vestono i panni dei vigili urbani o di altre forze dell’ordine, bussano alla porta degli anziani dicendo che in zona si sono verificati furti e chiedono di poter verificare che gli oggetti di valore, in particolare ori e preziosi, custoditi in casa siano al proprio posto. Poi, conquistata la fiducia della vittima, la rapinano e fuggono.

Nelle ultime settimane sono diversi i casi segnalati nella Bassa Bergamasca di truffe e furti commessi utilizzando questo modus operandi. L’ultima vittima in ordine di tempo, come riportano i colleghi di PrimaTreviglio, è stata una signora residente a Covo, tradita dalla divisa indossata dal finto poliziotto. Non appena l’anziana ha preso gli oggetti di valore che aveva in casa, il malvivente li ha afferrati, ha spinto la donna ed è fuggito.

Stesso copione la scorsa settimana, a Caravaggio. A farne le spese è stata una vedova di 75 anni: il ladro truffatore si è presentato al cancello ed è riuscito a conquistare la fiducia della signora approfittando dell’assenza della figlia, che si trovava al lavoro. L'anziana ha lasciato entrare in casa il fantomatico vigile, che ha preso tutti i gioielli di famiglia e i contanti prima di scappare. È anche emerso che il ladro aveva citofonato a tutti gli altri vicini di casa, ma la prima a rispondere, suo malgrado, era stata proprio la settantacinquenne.

Il ladro, sulla cinquantina d’anni, parlava italiano, era di statura alta e con la carnagione chiara, indossava una mascherina, una felpa e guanti bianchi. Per convincere la donna ad aprire il cancello aveva raccontato che doveva effettuare delle foto per verificare che non mancasse nulla perché era stata arrestata una banda di albanesi accusata di aver commesso dei furti anche nell’abitazione della vittima. Entrato nell’abitazione il ladro le ha chiesto dove teneva i valori e, per abbattere le resistenze della donna, le ha mostrato due foto di famiglia arraffate qualche istante prima ma spacciate come parte della refurtiva del fantomatico furto. Non è escluso che a questo punto sia stata anche narcotizzata: una vicina di casa ha raccontato di aver visto la donna qualche ora più tardi, con uno strano rossore attorno alla bocca e piuttosto confusa.

Un altro colpo simile, a gennaio, era avvenuto a Casirate. Vestiti in divisa, probabilmente rubata, da agenti della polizia locale, due individui avevano tentato di mettere a segno una truffa ai danni dei cittadini. In quel caso, il tentativo dei due malviventi aveva allertato le vittime, che avevano chiamato il 112.

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