Speleologo americano bloccato in grotta in Turchia: c'è anche un bergamasco tra i soccorritori inviati
In tutto 46 i tecnici del Soccorso alpino impegnati nel salvataggio, l'operatore orobico tra i quattro lombardi della IX Delegazione
C'è anche un bergamasco tra i tecnici del Soccorso alpino impegnati nel recupero di Mark Dickey, lo speleologo statunitense ammalato e bloccato da tre giorni nella grotta di Morca in Turchia, a circa 1.120 metri di profondità. Il luogo si trova ad Anamur, nella provincia di Mersin vicino alla costa del Mediterraneo, ed è la terza più profonda nel paese e la 38esima al mondo, con un abisso che arriva fino ai 1.276 metri.
Trasportato al campo base
Quando ha cominciato a non stare bene, i compagni lo hanno portato a un campo base a circa 1.040 metri sotto terra, dove ha già ricevuto assistenza medica, e si sta cercando di capire se sia in grado di riprendersi e uscire da solo, oppure con l'aiuto di una barella assistito dai soccorritori. Un'operazione comunque intricata, dato che uno speleologo esperto impiega circa quindici ore per uscire da lì e il percorso è pieno di passaggi stretti e calate in corda doppia.
Una missione imponente
A renderlo noto è la Federazione speleologica di Turchia, che ha precisato come la missione di salvataggio, con 150 persone impegnate, sia una delle più importanti mai condotte al mondo finora. Il tecnico orobico è tra i quattro lombardi della IX Delegazione del Cnsas inviati sul posto, su un totale di 46 italiani. Nel pomeriggio della scorsa giornata (giovedì 7 settembre) una squadra di sei tecnici italiani, tra cui un medico e un infermiere, sono entrati nella grotta e sono riusciti a raggiungere l'americano poche ore fa.
I tecnici del Cnsas impegnati
Ieri sera, invece, da Pratica di Mare è decollato un aereo dell'Aeronautica militare che ha trasportato 33 tecnici esperti a supporto di quelli già inviati sul campo. Una volta arrivati, l'esercito turco li ha elitrasportati vicino all'ingresso della grotta, fuori dal quale si è allestito un campo base. Un'altra squadra di cinque tecnici si è imbarcata da Brindisi mercoledì sera e, dopo aver transitato dalla Grecia, sta per raggiungere i colleghi. Oltre all'Italia, nelle operazioni sono coinvolti altri paesi europei tra cui Bulgaria, Polonia e Ungheria.