Sportiello, matrimonio e rinnovo «Rimarrei a vita con l'Atalanta»
Dopo settimane di voci incontrollate, è arrivato il rinnovo che non ti aspetti. Marco Sportiello, fresco sposo, ha firmato il suo secondo matrimonio in pochi giorni e si è legato all’Atalanta fino al 30 giugno 2020. Per il numero 57 orobico si tratta del secondo rinnovo in meno di un anno: adeguamento economico e temporale sono sacrosanti per uno dei migliori portieri del campionato di serie A. Il comunicato ufficiale apparso sul sito della società orobica nella serata di martedì 29 dicembre è eloquente: «Il club nerazzurro, proseguendo nel percorso di valorizzazione dei prodotti del proprio vivaio, ha deciso di prolungare ulteriormente il rapporto con il giovane portiere, cresciuto nel settore giovanile e approdato due stagioni fa in prima squadra. Nel pomeriggio Atalanta e Marco Sportiello hanno infatti raggiunto l’accordo per il prolungamento del contratto fino a giugno 2020». Inutile dire quanto sia emozionato il diretto interessato: nel giro di 6 giorni, il classe 1992 che difende i pali nerazzurri si è trovato prima a gioire con la neo-moglie Sara, poi con l’Atalanta. Senza però perdere la sua pacatezza e umiltà. Come racconta nell'intervista a Bergamopost, ieri ha festeggiato il nuovo contratto con una semplice pizza in compagnia della sua dolce metà.
Marco Sportiello, è arrivato il rinnovo con l’Atalanta fino al 2020: felice?
Nonostante le tante voci di mercato, io sono restato sempre tranquillo. Ne parlavamo da un po’ di tempo, ero in trattativa con la società e alla fine devo ammettere che abbiamo trovato l’accordo molto velocemente. Per me è il secondo rinnovo in meno di un anno: a gennaio avevamo prolungato fino al 2019, ora fino al 2020. Sono felice, è il terzo anno che sono qui e gioco in prima squadra, ma devo essere sincero: ogni settimana, ogni partita che vivo con la maglia dell’Atalanta cementifica il mio legame con questi colori. Ci tengo molto, alla Dea e alla città. Sono orgoglioso di giocare a Bergamo e di lavorare per questa società.
Sono parole molto importanti le sue...
È quello che provo. Un giorno vorrei davvero far parte della storia di questa società, il contratto fino al 2020 è qualcosa di significativo. Ogni giocatore punta alle big, pensa sempre ad arrivare al meglio: io penso di esserci già, al meglio. Voglio restare molto a lungo e magari un giorno indossare anche la fascia di capitano. È presto per parlarne ora, però sono già al terzo campionato. Quando mi avvicinerò al 2020 avrò alle spalle tante partite e alcune stagioni in più. Dico di più: per me sarebbe un onore rimanere a vita all'Atalanta.
Addirittura?
Assolutamente sì. Non dimentico da dove arrivo, se tre anni fa mi avessero detto che avrei giocato in Serie A con l’Atalanta e ci sarebbe stata la possibilità di prolungare il contratto così a lungo avrei subito firmato. Non vedo perché ora, con solo 50 partite giocate a Bergamo, io debba avere la presunzione di puntare ad andare altrove. La mia realtà è l’Atalanta, sono orgoglioso e onorato di questo.
Tra l’altro, con questa firma ha cancellato 6 mesi di lavoro di tutti i giornali che la piazzavano un po’ ovunque...
Visto? Adesso chissà cosa scriveranno... Scherzi a parte, sono sempre stato molto tranquillo e sereno, ma adesso lo sono ancora di più. Immaginate se fosse capitato un errore magari in una settimana zeppa di voci sui giornali: sarebbe stato immediato il collegamento tra l’errore stesso e qualche distrazione di mercato. Così è tutto risolto anche da quel punto di vista.
Settimana di matrimoni: “nella buona e nella cattiva sorte” Sportiello si è doppiamente legato...
È vero, diciamo che è il mio secondo matrimonio in pochissimi giorni. Ho messo due firme importanti in meno di una settimana, il 23 dicembre con mia moglie Sara ho sancito un contratto che non si può rescindere, lì non ci sono trattative o voci che possano far parlare i giornali.
[Le foto del matrimonio di Marco Sportiello]
Come è andata?
È stata un’emozione pazzesca, indescrivibile. La rivivrei davvero ogni giorno, sarebbe il massimo. È andato tutto alla grande, ci siamo sposati nella chiesa di Sant’Alessandro e poi abbiamo festeggiato con amici e parenti alla Cantalupa, nel ristorante Da Vittorio. Siamo stati poi alcuni giorni tra Montecarlo e Cannes, e al rientro subito in campo e firma sul rinnovo. Una settimana da incorniciare.
Torniamo al calcio giocato. Provocazione: questa scelta può crearle problemi sulla strada per la Nazionale?
Non credo, penso che Conte e i suoi uomini siano molto attenti ai valori che il campo esprime. Non credo che una chiamata sia legata alla squadra in cui uno gioca. Se decidesse di chiamarmi, sono pronto. Se decidesse in altro modo, rispetterei al 100 percento le sue scelte come è giusto che sia, senza nessun problema. Tra l’altro non ci penso nemmeno troppo all'azzurro, sono concentrato a fare bene per me stesso, per la mia famiglia e per l’Atalanta. Voglio migliorare come portiere, giorno dopo giorno. Mi piacerebbe una chiamata, anche solo per un allenamento, ma non vivo la cosa con troppa pressione.
Nel comunicato della società si parla di «percorso di valorizzazione»: si sente un esempio?
Certamente tutti i giocatori che vanno a fare esperienza nelle categorie inferiori pensano di non farcela a tornare in Serie A. È capitato anche a me di fare quei pensieri. Non ho la presunzione di sentirmi un esempio, però voglio dire che bisogna sempre crederci. È vietato mollare. Negli ultimi anni sono parecchi i giovani che sono stati valorizzati: lo stesso rinnovo di Grassi è un altro esempio di come dal vivaio si possa arrivare a giocarsela alla grande in prima squadra.
Al campo allenamento doppio, poi la firma sul contratto. Ieri sera come ha festeggiato?
Nessun festeggiamento particolare, anche se è una cosa importantissima questo prolungamento. Bisogna però organizzare qualcosa di speciale in altre occasioni. Mi sono concesso una semplice pizza insieme a mia moglie Sara: lei è contentissima anche perché Bergamo è casa sua, quindi è un bel momento anche per lei.