LA POLITICA BERGAMASCA

Spunti e polemiche della settimana I 5 Stelle contro la ludopatia

Spunti e polemiche della settimana I 5 Stelle contro la ludopatia
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Riassumiamo i principali temi del dibattito politico bergamasco, con relative polemiche, nella settimana che si è appena conclusa.

MOVIMENTO 5 STELLE CONTRO LE LUDOPATIE: IL CONSIGLIO APPROVA

Il Consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Marcello Zenoni, ha presentato un ordine del giorno per promuovere un pacchetto di disposizioni volte a limitare l'accesso alle sale giochi provviste di slot machines, e impedirne l'apertura nelle vicinanze di centri d'aggregazione giovanile.

Nel documento sono elencati gli interventi necessari per contenere quella che secondo molti è, ormai, una vera emergenza sociale: «Introdurre un limite di orario di apertura delle sale giochi e funzionamento degli apparecchi automatici da gioco, fissato per tutto il territorio comunale. Promuovere e facilitare campagne di sensibilizzazione di informazione sui soggetti a rischio. Prevedere di inserire nei futuri bandi di assegnazione degli spazi pubblicitari comunali l'impegno formale da parte del concessionario a non fare promozione di attività legate al gioco d'azzardo. Prevedere di inserire nei futuri bandi di assegnazione di esercizi pubblici comunali la proibizione ad installare macchine slot all'interno di tali spazi per scongiurare qualsiasi possibilità che questo avvenga proprio negli spazi dedicati al mondo giovanile e di aggregazione. Valutare la possibilità di contrastare a proibire l'utilizzo delle slot machine e qualsiasi altro apparecchio con vincite in denaro nei circoli privati che spesso vengono trasformati pericolosamente in veri circoli per il gioco».

La richiesta ha incassato il voto positivo di tutto il consiglio, oltre ai ringraziamenti dei sindaco Giorgio Gori: «Ringrazio il Movimento 5 Stelle per aver riportato il tema in aula con concretezza, c'è stato un lavoro nelle scorse settimane a cui ha partecipato anche il mio staff e sono contento che abbia portato a quest'ordine del giorno che ricevo come un impegno a dare poi seguito». Il primo cittadino ha poi poi richiamato alla collaborazione con la questura, con cui lamenta scarsa comunicazione: «spesso il Comune non sa di nuove aperture quindi non è in grado di prevenirle», ha aggiunto.

LEGA NORD: «LA CARITAS E LA CHIESA LUCRANO SU MARE NOSTRUM»

Si sono accesi gli animi durante il consiglio comunale di Palafrizzoni. Il capogruppo della Lega Nord, Alberto Ribolla, ha chiesto all'amministrazione di prendere una posizione netta contro l'operazione “Mare nostrum”, che fronteggia lo stato di emergenza umanitaria in corso nello Stretto di Sicilia, dovuto all'eccezionale afflusso di migranti. Secondo la Lega, esistono molte organizzazioni che si occupano dell'accoglienza dei profughi al fine di incassare enormi utili; sul banco degli imputati sono finiti in particolare la Chiesa e la Caritas. Ribolla ha affermato: «Il ministero paga alle strutture o ai privati paga 35 euro per persona, tra i ricavi e i costi vivi da sostenere l'utile per queste organizzazioni è intorno ai 10 euro, moltiplicati per 150 mila persone ogni giorno, potete capire come sia un vero e proprio business. Lucrano in maniera assolutamente indicibile».

La prima a reagire è stata Federica Bruni (Patto Civico): «Mare nostrum - da detto - viene prima delle politiche migratorie: si tratta di militari e di medici che accolgono delle persone, all'arrivo sulle navi non ci sono dei talent scout della criminalità o dei fanatici dell'ultra sinistra: si tratta di discutere se la vita umana ha un costo o meno». In seguito, la discussione è entrata nel vivo sul tema dell'immigrazione e Stefano Benigni (Forza Italia) ha puntato il dito verso chi ha sostenuto una politica di assistenza: «C'è troppo buonismo. Mi sorprende che chi parla stia in una casa in centro e conduca una vita agiata, senza che questa problematica lo sfiori». Nell'aula ci sono stati anche momenti di tensione, al punto che l'intervento di Niccolò Carretta (Lista Gori) si è interrotto. Carretta ha poi concluso dicendo: «Spero che far politica in un'aula consiliare di un comune non significhi dover arrivare a parlare di questi temi per dover avere il titolo sul giornale». Il Consiglio ha bocciato la mozione con 20 voti contrari.

BELOTTI (LEGA) IRRITATO CON PIROVANO (LEGA)

Il Presidente uscente della Provincia di Bergamo, Ettore Pirovano (Lega Nord), è stato nominato Presidente di Autostrade Bergamasche, società che promuove un tratto di autostrada per collegare Bergamo a Treviglio, con l'assegnazione di un compenso di 10 mila euro annui. Il consigliere provinciale con delega alle Infrastrutture, Pasquale Gandolfi (Pd), ha fatto notare una stonatura emersa in relazione ad una delle prime mosse di Pirovano al suo insediamento in Via Tasso: «Era stata una lettera ai membri delle società della Provincia per invitarli a fare un passo indietro, visto il cambio di amministrazione. Per coerenza, anche lui avrebbe dovuto rinunciare. I leghisti fanno le battaglie contro i “poltronai” e poi sono i primi a sedersi».

Si è espresso nel merito anche il Movimento 5 Stelle, con il Consigliere comunale Zenoni, che ha parlato di “Quadratura della poltrona”, e con l'assessore regionale Dario Violi: «Pirovano che si autoproclama presidente di Autostrade Bergamasche spa - ha detto Violi - è l'emblema del riciclo di poltrone e del vecchio che avanza, che ci avanza proprio! La Lega non si smentisce mai!».

Sulla questione è intervenuto anche il comitato "Cambiamola", che si oppone da anni alla costruzione dell'autostrada: «La notizia che il nuovo presidente di Autostrade Bergamasche è Ettore Pirovano non ci coglie di sorpresa, è il miglior regalo che Autostrade Bergamasche potesse fare, dimostrando nei fatti di saper riciclare secondo la logica “rifiuti zero” e mettendo un politico a fine carriera in un ruolo importante per le sorti della mobilità bergamasca. Ettore Pirovano, perito geometra, non è il primo politico ad entrare nel cda: in passato ci è stato anche Angelo Capelli, oggi consigliere regionale». La nomina di Pirovano ha indispettito anche il suo partito, la Lega, in primis il segretario provinciale Daniele Belotti: «Pensavo che l’era delle manovrine sottobanco fosse finita, invece...». Pirovano ha replicato seccato: «Se domani entrassi in Fiat, devo chiamare Belotti? Sono stati i privati a scegliermi, non c'è alcuna questione politica, perché non avrei dovuto accettare? Credo nel progetto».

LEGA NORD PER LA GRAZIA A MONELLA: STRISCIONE ANCHE A SPIRANO

Continua la battaglia della Lega Nord in difesa di Antonio Monella, imprenditore di Arzago condannato a 6 anni e due mesi di carcere per l'omicidio di un ladro che s'era introdotto nella sua abitazione. Dopo Telgate e Seriate, anche il consiglio comunale di Spirano ha approvato una mozione per rendere pubblica la richiesta di grazia. Il gruppo di maggioranza, capitanato dal sindaco Giovanni Malachini (Lega Nord), nonostante i voti contrari dell'opposizione, ha potuto predisporre l’esposizione di uno striscione sui cancelli del Comune, sul quale si legge:”Grazia per Antonio Monella!!!” Tramite i social network, la Lega Nord di Spirano ha ringraziato i cittadini per la collaborazione: «Noi siamo dalla parte degli onesti, ringraziamo i cittadini che in sole due mattinate ci hanno permesso di raccogliere 800 firme a favore». La genesi di questa presa di posizione, ancora una volta, viene dal segretario provinciale Belotti, che da settembre aveva esortato tutti i sindaci del Carroccio a seguire compatti alcune direttive, tra le quali la richiesta di grazia per Monella e l'aumento delle tasse di residenza per gli immigrati.

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