La politica bergamasca

Spunti e polemiche della settimana tra ricorsi, tribunali e cavilli

Spunti e polemiche della settimana tra ricorsi, tribunali e cavilli
Pubblicato:
Aggiornato:

Riassumiamo i principali temi del dibattito politico bergamasco, con relative polemiche, nella settimana che si è appena conclusa.

IL TAR CANCELLA L'ORDINANZA DI CHIUSURA PER BORGO SANTA CATERINA

Un'ordinanza approvata dall'amministrazione Gori prevedeva la chiusura anticipata di mezz'ora, dalle 2 all'1.30 del mattino, per i locali di via Borgo Santa Caterina. La soluzione era sperimentale e valida fino al 5 febbraio, dopo che da almeno un anno alcuni media e i residenti chiedevano a gran voce un intervento per limitare i disagi provocati dalla cosiddetta "movida". La limitazione non era certamente delle più stringenti, tanto che molti avevano parlato di soluzione a metà, che non avrebbe accontentato nessuno.

Dopo giorni di protesta da parte degli esercenti e dei giovani che frequentano il Borgo, i titolari di Shake Bar, Marika'ss Wine Bar, Bar Divina, Doma Shot, Crocevia e Reef Cafè hanno presentato un ricorso al Tar di Brescia. La sentenza ha dato loro ragione, prorogando addirittura l'orario di chiusura alle 2.30 e l'orario di vendita in contenitori in vetro alle 22.30.

L'assessore alla sicurezza Sergio Gandi ha espresso la sua delusione, spiegando i problemi dei cittadini che probabilmente il Tar non ha considerato: «Con questa prima decisione, gli esposti dei cittadini e le loro segnalazioni rimangono senza ascolto da parte dell’autorità giudiziaria: il tribunale non ha saputo cogliere le esigenze dei residenti con questa sospensione. Abbiamo fatto tutto quello che le norme vigenti ci consentono di fare: forse è ora di chiedere al Parlamento di rafforzare i poteri dei Comuni in questi ambiti».

IL TRIBUNALE ORDINA DI ACCOGLIERE UNA MINORE, TORRE BOLDONE NON PAGHERA' IL MANTENIMENTO

Una ragazza nigeriana, giunta in Italia da sola ad agosto di quest'anno, è stata affidata con un decreto del Tribunale dei Minori di Brescia al Comune di Torre Boldone, che ne dovrebbe pagare le spese di mantenimento giornaliere e creare un programma di reinserimento. Il sindaco della Lega Nord, Claudio Sessa, si è opposto a questa decisione, lamentando i limiti economici che si trova già ad affrontare il suo comune: «Il Comune di Torre Boldone non ravvisa la necessità di provvedere all’assunzione del relativo impegno di spesa - ha spiegato il sindaco. Non è per la ragazza, sia chiaro, ma per il sistema in sé, che non funziona. Qualcuno decide che Torre Boldone deve pagare una retta da albergo, senza chiedere nulla né preoccuparsi di verificare se abbiamo le necessarie risorse economiche. È una prassi inaccettabile, senza contare che dovremmo tagliare gli aiuti agli anziani o ai disabili. Perché il punto è proprio questo: risorse non ce ne sono. E sono stanco di fare la parte di Pantalone».

L'amministrazione ha quindi deciso di farsi carico delle incombenze socio-educative della ragazza, senza però sobbarcarsi la spesa più ingente, ovvero i 65 euro giornalieri previsti per garantire vitto, alloggio e servizi primari, di cui gode presso la comunità della Martinella: «Quando riceveremo la fattura – conclude Sessa - la inoltreremo direttamente a Roma, all’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. Noi non paghiamo».

CERIMONIA BENEMERENZE, GORI TIRA LE SOMME E L'OPPOSIZIONE PROTESTA

Durante la consegna delle benemerenze civiche, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha tenuto un breve discorso per fare un bilancio provvisorio dei primi mesi dal suo insediamento a Palafrizzoni. L'argomento principale di cui ha parlato è stato il futuro, con particolare attenzione all'ormai vicinissimo Expo 2015, non mancando però di rivolgere qualche stoccata alla vecchia giunta. Probabilmente per questo motivo i rappresentanti dell'opposizione si sono molto infastiditi, trovando una stonatura tra il contesto della serata e l'intervento del sindaco, accusato di approfittare di ogni occasione per fare propaganda politica.

Con un comunicato firmato da Alberto Ribolla (Lega Nord), Andrea Tremaglia (Fratelli d'Italia), Danilo Minuti (Lista Tentorio), Tommaso D'Aloia (Forza Italia), la minoranza del consiglio comunale ha lamentato una mancanza di serietà e professionalità: "Il sindaco Giorgio Gori ha perso un'occasione: l'occasione di una serata realmente civica, apolitica e sopra le parti. Ha preferito invece scatenarsi nello sperticato elogio della propria amministrazione, non lesinando neppure critiche ai suoi predecessori: un esercizio veramente privo di stile ed eleganza per una serata che doveva essere per i premiati e i benemeriti e non, invece, una vetrina per gli ennesimi annunci di Gori”.

PIROVANO SOSPESO DALLA LEGA, MA LA NOTIFICA NON E' MAI ARRIVATA

L'ex Presidente della Provincia, Ettore Pirovano, era stato oggetto di dure critiche da parte dei vertici del suo partito, la Lega Nord, per aver accettato subito dopo la fine del suo mandato, la nomina a Presidente di Autostrade Bergamasche Spa. Il segretario provinciale del partito, Daniele Belotti, era stato i primo ad arrabbiarsi: «Ci sono rimasto male – aveva dichiarato all'epoca dei fatti - Non contesto la nomina decisa da soci di una società privata. Piuttosto il fatto che Pirovano non abbia mai ritenuto opportuno di comunicarlo al direttivo provinciale che io mi sono impegnato a improntare alla massima trasparenza e partecipazione».

La decisione finale aveva portato alla sospensione di Pirovano dalla Lega per tre mesi, nonostante lui si fosse sempre dichiarato sereno e sicuro di non aver commesso errori: «La mia è puramente una carica di rappresentanza senza nessuna delega» aveva dichiarato cercando di ridimensionare la faccenda.

Dalla segreteria però qualcuno non deve aver seguito il regolare iter, così il diretto interessato non ha mai ricevuto la notifica della sua sospensione, necessaria per regolamento entro 7 giorni dall'annuncio, rendendo di fatto formalmente nullo il provvedimento. «Non volevo ci fosse altro clamore — ha detto Pirovano —. Però è vero, mi risulta che, in caso di sospensione, all’interessato debba essere comunicata la decisione tramite raccomandata entro sette giorni dalla scelta. Ebbene, io non ho mai ricevuto niente». La mancata ricezione della raccomandata sarebbe quindi sufficiente a bloccare l'esecutività di questa sospensione, anche se per il segretario Belotti si tratta soltanto di un cavillo: «Evidentemente si continua a guardare alla forma e non alla sostanza. Il direttivo ha deciso all’unanimità, per motivi precisi. Qualcuno forse preferisce guardare al cavillo piuttosto che, come detto, alla sostanza».

Seguici sui nostri canali