LA POLITICA BERGAMASCA

Spunti e polemiche della settimana Sul Gleno si annuncia battaglia

Spunti e polemiche della settimana Sul Gleno si annuncia battaglia
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Riassumiamo i principali temi del dibattito politico bergamasco, con relative polemiche, nella settimana che si è appena conclusa.

ORIO, I SINDACI CONTRO ARPA E ASL: «NON CI FIDIAMO DELLE ANALISI»

Questa settimana, sono stati presentati due studi svolti separatamente da parte di Arpa e Asl sull'aeroporto di Orio al Serio. In entrambi i casi, i risultati sono rassicuranti per i cittadini delle zone limitrofe. Secondo i due enti, sia la qualità dell'aria che le emissioni sonore dovute agli aerei in fase di decollo e atterraggio non comportano rischi per la salute dei cittadini. L'Arpa ha rivelato che i valori misurati durante l'attività dell'aeroporto non sono così distanti da quelli rilevati durante il periodo di chiusura dello scalo, dovuto ai lavori di rifacimento della pista, mentre secondo l'Asl non esistono rischi concreti riconducibili all'inquinamento sonoro, che rimane entro i parametri di sicurezza.

I sindaci dei comuni più interessati dall'aeroporto non sembrano però essere convinti e si sono presentati alla sede dell'Asl per ascoltare le spiegazioni dei tecnici. Erano presenti i primi cittadini di Azzano San Paolo, Orio al Serio, Brusaporto, Grassobbio e l'assessore all'Ambiente di Bagnatica. Simona Pergreffi, sindaco di Azzano San Paolo, ha lamentato una mancanza di comunicazione: «avete mandato ai giornali la relazione e non a chi rappresenta i cittadini», esprimendo poi il proprio scetticismo: «Permetteteci di dire che abbiamo qualche dubbio sul fatto che ci sia meno inquinamento quando l'aeroporto è chiuso. Quindi gli aerei non inquinano? Ci state dicendo questo?». Il sindaco di Grassobbio Ermenegildo Epis, con rabbia e ironia, ha dichiarato durante il suo intervento: «Noi a Grassobbio sentiamo sempre odore di cherosene, ci fa impazzire quando iniziano i voli. I dati dell'ipertensione sono stupefacenti, siamo tutti sanissimi, dovremmo andare a vivere sul sedime aeroportuale».

La direttrice dell'Asl, Mara Azzi, ha provato a spiegare i risultati degli studi, che potrebbero non essere comunque del tutto affidabili: «L'esito potrebbe essere legato alla relativa giovinezza dell’aeroporto dal punto di vista degli effetti dell’impatto ambientale sulla salute: impatti sulla salute dovuti all’esposizione al rumore nella popolazione più esposta potrebbero insorgere dopo un periodo di latenza di diversi anni, se non si adottano misure di mitigazione e di riduzione dell’esposizione, soprattutto per quanto concerne quella notturna».

CONGRESSO CITTADINO DEL PD, IL PARTITO VUOLE ESCLUDERE LA LISTA GORI

Il 29 Novembre è prevista l'elezione del nuovo segretario cittadino del PD. Attualmente, i principali candidati sono Gianfranco Benzoni e Federico Pedersoli. Durante l'assemblea di martedì 11 Novembre alcuni membri della Lista Gori hanno protestato contro una norma del regolamento del PD, che li escluderebbe dalla partecipazione al congresso. Infatti, questo passaggio prevede la sola partecipazione degli eletti nelle liste del PD: «I membri, se iscritti eletti ad incarichi/ruoli istituzionali, dovranno essere stati eletti nelle liste del PD e militare nei raggruppamenti del PD, ove quest’ultima circostanza sia applicabile. In caso contrario è prevista la decadenza automatica». Il coordinatore della Lista Gori, Maurizio Betelli, durante l'assemblea ha criticato duramente questo articolo, ma la direzione provinciale del PD non sembra gradire la situazione politicamente ambigua dei consiglieri comunali iscritti al partito ed eletti con la Lista Gori. Sarà quindi improbabile una modifica al regolamento.

LA LEGA NORD SOSPENDE PIROVANO PER 3 MESI

L'ex presidente della Provincia Ettore Pirovano è stato sospeso per 3 mesi dal suo partito, la Lega Nord, a seguito della contestata nomina a presidente di Autostrade Bergamasche, denunciata da alcuni come un vero e proprio premio per la sua applicazione politica in favore della società. La scorsa settimana il segretario provinciale Daniele Belotti non aveva nascosto il suo fastidio, denunciando una totale mancanza di comunicazione tra Pirovano e il partito, che probabilmente gli avrebbe impedito di accettare la carica. L'ex presidente della Provincia si era difeso dicendo: «Se domani entrassi in Fiat, devo chiamare Belotti? Sono stati i privati a scegliermi, non c'è alcuna questione politica, perché non avrei dovuto accettare? Credo nel progetto». Il provvedimento è stato votato all'unanimità e con soltanto un astenuto.

LEGA NORD CONTRO IL CDA DEL GLENO: «PRIMA I BERGAMASCHI POI I PROFUGHI»

Il cda del Gleno, la casa di riposo ora denominata Carisma, ha approvato la richiesta della prefettura di accogliere all'interno della vecchia sede, rimasta vuota, una cinquantina di profughi, scatenando la reazione di Alberto Ribolla, coordinatore della Lega Nord al comune di Bergamo. Il presidente di Carisma, Miro Radici, negli scorsi giorni aveva lamentato una grave distanza tra la politica e la gente, testimoniata dalla reticenza dei consiglieri di nomina pubblica ad approvare questo provvedimento. Alle sue dichiarazioni è seguito il duro attacco di Ribolla: «Ho letto un'intervista semi delirante di Miro Radici. Caro Radici, prima di ospitare i profughi in una casa di riposo costruita per i nostri anziani, ospitiamo i tanti bergamaschi che non hanno un tetto, gli anziani che non arrivano alla fine del mese, le famiglie con disoccupati». Martedì 11 novembre la votazione ha dato esito positivo, ma il consigliere ha annunciato un'opposizione feroce: «Il cda del Gleno, la Casa di riposo per anziani e non autosufficienti del Comune di Bergamo, ha approvato con un solo voto di scarto l'accoglienza dei cosiddetti "profughi", che altro non sono che clandestini. La Lega Nord darà battaglia! Lo statuto non permette l'accoglienza di persone diverse da anziani e non autosufficienti e soprattutto la sua attività è rivolta a residenti in Lombardia, con precedenza ai bergamaschi. Prima si devono aiutare le tante persone bisognose bergamasche che non hanno un tetto e che non riescono ad arrivare a fine mese, ma queste per il centrosinistra non esistono! Prepariamo i gazebo e i presidi... VERGOGNA!».

Nei giorni seguenti, anche il segretario provinciale Daniele Belotti è intervenuto annunciando un presidio per domenica 16 novembre, proprio di fronte alla casa di cura: «Non possiamo accettare questa ennesima imposizione della prefettura, avallata dal buonismo imperante del sindaco Gori e dalla irresponsabile, verso gli anziani ospiti della casa di riposo, accondiscendenza della maggioranza, risicata, della Carisma. Ai contribuenti questi 70 pseudo profughi costano ogni giorno 2.450 euro, ovvero ben 73.500 euro al mese! Una cifra enorme che nella situazione di crisi e di tagli imposti dal Governo oggi non riusciamo a permetterci». Non molto differente la posizione del segretario cittadino, Massimo Bandera, che annuncia la presenza anche di altri esponenti di spicco della Lega: «Daremo inizio a una raccolta firme indirizzata al sindaco e al presidente della Carisma perché rispettino lo Statuto e le finalità della rsa che prevede l’accoglienza degli anziani e non di profughi e clandestini. Alla manifestazione parteciperanno, oltre a decine di militanti, anche i consiglieri regionali e i parlamentari leghisti».

RICHIESTO LO SGOMBERO PER GLI OCCUPANTI DELLA CASCINA PONCHIA

Durante il consiglio comunale di fine ottobre era stata presentata un'interpellanza dalla Lista Tentorio e Fratelli d'Italia per richiedere lo sgombero della Cascina Ponchia di Monterosso, occupata abusivamente da un collettivo. A seguito della richiesta, erano state mosse obiezioni perché proprio la Giunta Tentorio, nei primi mesi del 2014, aveva annunciato a più riprese lo sgombero, senza poi attuarlo. Venerdì 14 novembre, la lista dell'ex sindaco ha presentato un'altra richiesta, comprensiva di un’analisi degli aspetti economici di un eventuale intervento. Questi si tradurrebbero in un ricavo di 700.000 euro per la vendita, che dovrebbero essere poi utilizzati per interventi su altri alloggi attualmente inagibili e quindi inutilizzati.

Nel documento si intravede anche un'apertura al dialogo verso gli occupanti: «Si interpella il signor Sindaco per sapere se intende ottenere la cessazione dell'occupazione abusiva dello stabile da parte di un ristretto numero di persone, che peraltro operano in maniera tale da suscitare proteste nei residenti del quartiere e a cui potrebbero essere affidati in utilizzo altri spazi pubblici comunali».  L'attenzione rimane però sull'alienazione della Cascina e sul conseguente utilizzo del denaro per la ristrutturazione di alcuni immobili: «Chiediamo Sindaco se possa confermare che con la vendita sarebbe possibile - destinando l'intero ricavato alla ristrutturazione ed al recupero di immobili comunali - porre a disposizione per l'assegnazione circa 35 immobili, con una conseguente significativa riduzione del drammatico problema delle esigenze abitative in città».

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