Di che cosa discute la politica bergamasca

Spunti e polemiche della settimana (tra Orio e la nuova Provincia)

Spunti e polemiche della settimana (tra Orio e la nuova Provincia)
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Riassumiamo i principali temi del dibattito politico bergamasco, con relative polemiche, nella settimana che si è appena conclusa.

Elezioni provinciali, il M5S annullerà le schede.

Il 28 settembre i sindaci e i consiglieri comunali bergamaschi voteranno per eleggere il presidente della Provincia e il nuovo Consiglio. Due i candidati: Matteo Rossi, proposto dal Pd, e Beppe Pezzoni, candidato dalla Lega. Il Movimento Cinque Stelle ha chiesto ai suoi rappresentanti di annullare le schede. Il M5S considera “inutile e dispendiosa” la nuova legge sulle Province, nonché limitativa per la partecipazione democratica dei cittadini. In una lettera agli altri rappresentanti del movimento, i consiglieri comunali Alan Vassalli (Scanzorosciate), Manuel Steffanoni (Dalmine) e Stefano Reale (Treviolo), affermano che: «Chi agirà diversamente, contribuendo all'elezione del futuro Consiglio provinciale, in spregio alla democrazia, alla Costituzione, e alle promesse che sono il vincolo morale per i rappresentanti istituzionali nei confronti dei loro elettori, sarà correo dell’avanzamento di questa minaccia alla democrazia al pari di chi l’ha promossa».

Il 10 settembre, Rossi aveva incontrato gli esponenti del M5S per presentare il suo programma elettorale, senza però riscuotere grande successo. Nonostante questo, Marcello Zenoni, capogruppo del Movimento a Bergamo, ha detto: «L’incontro con Rossi è stato interessante, ci ha illustrato i suoi progetti e noi abbiamo sottolineato le differenze di visione su temi come le infrastrutture e la gestione dei rifiuti». In un comunicato dell’ufficio stampa del partito si legge inoltre che «Il M5S chiede a chiunque sarà il futuro presidente della Provincia che si opponga alla costruzione dell’autostrada Bergamo-Treviglio, ennesima inutile devastazione del territorio e spreco di denaro pubblico contro l’interesse dei cittadini, e che piuttosto prenda in considerazione le valide alternative già proposte per risolvere la problematica del traffico su tale direttrice».

Parole pesanti fra Saffioti e Forza Italia. L’appoggio di Forza Italia a Matteo Rossi (Pd) per la presidenza della Provincia è stato criticato da Carlo Saffioti, ex coordinatore provinciale ed ex-consigliere regionale del PdL. Saffioti ha preso di mira il suo “successore” Alessandro Sorte, segretario degli azzurri: «La segreteria di Forza Italia a Bergamo è cieca o masochista? Oppure pensa solo a occupare qualche poltrona, essendo incapace di un progetto politico alternativo a quello del centrosinistra?», ha scritto sul suo profilo Facebook. Il primo a rispondergli è stato il consigliere comunale di Bergamo Stefano Benigni, che ha parlato di «polemiche sterili e inutili. Probabilmente Saffioti è agitato dall’imminente taglio del vitalizio». Velenosa anche la reazione di Sorte: «In questo momento dobbiamo stare vicino a Carlo. È un momento difficile. Non voglio polemizzare, gli rinnovo la mia amicizia. Mi dicono che sta passando i weekend a chiamare gli amministratori, ma ripeto: non voglio polemizzare. Le sue accuse? Siamo una lista civica formata da tanti bravi amministratori. Alle elezioni votano persone che sanno benissimo cosa fare. A Saffioti ricordo il detto di San Bernardo: “vedere tutto, sopportare molto e correggere una cosa alla volta”. Come direbbe il professor Borra: Carletto è un bravo ragazzo». Laconica la risposta di Saffioti: «Sorte e Benigni mi sembra che di strada debbano farne ancora tanta. E dovrebbero imparare che ai problemi politici non si risponde con perfide o con pur simpatiche battute. La politica non è un gioco e neppure un cabaret».

La “moschea” di via Quarenghi

In un’interrogazione urgente al sindaco di Bergamo, i consiglieri della Lega Alberto Ribolla e Luisa Pecce avevano scritto che: «Nella moschea abusiva di via Quarenghi la scorsa settimana sono stati somministrati alimenti e bevande, utilizzando persino bombole a gas per cucinare». Le segnalazioni ai due esponenti del Carroccio erano arrivate da alcuni cittadini e dal Comitato di via Quarenghi. Ribolla e Pecce hanno auspicato un intervento dell’ASL per verificare le condizioni igieniche e sanitarie e del Comando dei Vigili del Fuoco per verificare la sicurezza dei locali, probabilmente non idonei ad ospitare un elevato numero di persone. Nell’interrogazione i due leghisti avevano chiesto al sindaco e alla Giunta di sapere «quali provvedimenti siano già stati predisposti relativamente alla situazione di abusività della moschea». La risposta è arrivata dal comandante della Polizia Locale Virgilio Appiani che ha rassicurato i cittadini: «I locali di via Quarenghi 23 sono costantemente sotto monitoraggio». Sul posto la polizia locale è intervenuta il 18 settembre e non ha riscontrato né la presenza di una cucina né quella di bombole a gas. Appiani ha aggiunto che è stato trovato sul pavimento «un pentolone ad uso industriale, visibilmente nuovo, ma di attività di somministrazione di cibo non è stata trovata nessuna traccia».

I sindaci contro la Provincia sul rimborso dei tributi ambientali.

Per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente, i Comuni versano alla Provincia il “tributo ambientale (TEFA)”. Sembra però che da aprile 2006 a febbraio 2009 la Provincia l’abbia incassato indebitamente, avendone temporaneamente perso il diritto. Di conseguenza, i Comuni chiedono il rimborso per una cifra che s’aggira intorno ai 9 milioni di euro, minacciando il ricorso a vie legali. Il sindaco di Torre Boldone, Claudio Sessa, ha dichiarato: «Capisco che la provincia non abbia soldi, ma la nostra richiesta è legittima». Anche i sindaci Vittorio Milesi (San Pellegrino), Lorella Alessio (Dalmine) e Massimo Mastromattei (Lallio) hanno sollecitato apertamente la restituzione del denaro. Il sindaco Fabio Terzi (Albino) ha affermato che «La notizia è eclatante, ma non so quanto i Comuni potranno portare a casa, anche perché so come sono messe le casse della Provincia e si rischia di finire in una guerra tra poveri in cui gli unici a guadagnarci saranno gli avvocati».

Lega Nord e Dalmine contro Renzi sull’utilizzo dell’inceneritore. Il decreto “Sblocca Italia” del Governo Renzi ha liberato lo smaltimento dei rifiuti dai vincoli territoriali, il che consentirebbe all’inceneritore di Dalmine, gestito dalla Rea, di smaltire molti più rifiuti esterni (già ora vengono bruciati rifiuti speciali), provenienti da tutta Italia e per lo più da Roma e Napoli. La Lega Nord, da sempre schierata per il federalismo in materia di rifiuti, ha alzato la voce. Il presidente della Regione Maroni ha promosso un ricorso alla Corte Costituzionale: «Vogliamo decidere da soli se e quando trattare i rifiuti delle Regioni che non sono in grado di smaltirli». Il segretario provinciale della Lega Daniele Belotti ha definito la scelta del governo come “moralmente inaccettabile”, invitando i comuni bergamaschi serviti da Rea a non rinnovare i contratti. Anche il sindaco trevigliese di centrodestra, Giuseppe Pezzoni, ha espresso il suo dissenso, ribadendo il principio secondo cui ogni territorio deve farsi carico dei suoi rifiuti, se non in situazioni d’emergenza. Anche il sindaco democratico di Dalmine Lorella Alessio ha fatto intendere di non gradire la nuova situazione.

Misure antirumore, Gori si rivolge a Sacbo ed Enac. Giorgio Gori ha chiesto a Sacbo (società che gestisce l’aeroporto di Orio al Serio) ed Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) il ripristino delle misure antirumore sospese il 30 aprile dello scorso anno, a causa dell’esecuzione di una sentenza del tribunale amministrativo di Brescia. I cittadini di Colognola e Campagnola, che settimana scorsa si sono incontrati con il sindaco, lamentano una situazione ai limiti della sopportazione. Gori ha proposto soluzioni già adottate in altri aeroporti europei, tra cui la ripartizione delle partenze sulla pista ovest, l’utilizzo preferenziale della rotta che sorvola l’autostrada e la scelta di un punto di partenza obbligatorio. Sacbo ha già comunicato che prenderà atto delle richieste del sindaco. Non sono mancate alcune polemiche: Gori ha contattato Sacbo telefonicamente, “scavalcando” l’ex Pdl Pietro Macconi, addetto a far da tramite tra l’amministrazione e l’aeroporto. Si pensa che tra i due non scorra buon sangue. Macconi era stato nominato in primavera dall’ex-sindaco Franco Tentorio.

Dopo Treviglio, il centrodestra si spacca anche in Valseriana. La comunità montana della Valseriana sceglierà martedì i nuovi vertici. I candidati sono Eli Pedretti, presidente uscente e sindaco di Valgoglio, sostenuto dal centrodestra, e Alberto Bigoni, sindaco di Ardesio. Quest'ultimo, grazie all’appoggio di Jacopo Scandella (consigliere regionale del Pd) e di Angelo Capelli (ex-sindaco di Ponte Nossa del Nuovo Centro Destra), sembra in netto vantaggio sull’avversario politico. Bigoni ha affermato: «Non mi interessano le distinzioni politiche, per me conta la rappresentanza territoriale». L’appoggio di Capelli sembra evidenziare un’altra frattura a livello provinciale tra i partiti del centrodestra.

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