La Steilmann verso il fallimento Miro Radici contro la gestione Puller

Una delle maggiori aziende di abbigliamento tedesche, la Steilmann, che tra i suoi brand annovera Apanage, Kapalua e Stones, è prossima al fallimento. Nei giorni scorsi alla Borsa di Francoforte il titolo è crollato di quasi il 90 percento e l'azione collocata a 3,50 euro vale ora circa 0,24 euro. La notizia arriva a soli cinque mesi dal debutto in Borsa, un’operazione i cui proventi avrebbero dovuto sostenere la strategia di crescita del gruppo anche attraverso nuove acquisizioni. Così almeno aveva dichiarato il management. L’azienda è guidata da Michele Puller, dà lavoro a 8mila persone e possiede più di 1370 punti vendita nel mondo. Azionista di controllo della società è Steilmann Se, che fa parte di un gruppo controllato da una holding, la Steilmann Holding Ag, partecipata dalle famiglie italiane Puller, Giazzi e dagli imprenditori Miro Radici, Edoardo Miroglio e Donato Martinelli.
Nei giorni scorsi i dirigenti hanno annunciato di non poter più far fronte ai pagamenti a causa “dell’attuale andamento del business”. Il consiglio di gestione ha quindi presentato richiesta di insolvenza e poi l’istanza di fallimento. Il curatore fallimentare Frank Kebekus, nominato giovedì scorso, quando il titolo è crollato in Borsa, ha detto che “la priorità assoluta è stabilizzare le attività operative delle società del Gruppo. Nei prossimo giorni avvieremo colloqui con i clienti, con i fornitori e altri partner commerciali. Solamente a conclusione di questo giro di consultazioni potremo esprimerci sulle opzioni future per Steilmann. Il nome Steilmann è sinonimo di un pezzo di storia della moda tedesca e continua ad avere una buona reputazione sul mercato: tutto questo aiuta i nostri sforzi per trovare le soluzioni per il futuro”.
Fino a dicembre 2011, azionista di maggioranza di Steilmann Holding AG era la Miro Radici Family of Companies S.p.A., dell’imprenditore bergamasco Miro Radici, attuale presidente di Sacbo, la società che gestisce l’aeroporto di Orio. In seguito a contrasti sulla gestione, portata avanti dai nipoti Michele Puller e Massimo Giazzi, Miro Radici aveva ridotto la sua partecipazione a circa il 13 percento e principale azionista è divenuto la MIMA Capital GMBH, di proprietà delle famiglie Puller e Giazzi, che designava l’intero consiglio di amministrazione e l’organo di controllo. Puller ha assunto il ruolo di presidente, Giazzi quello di amministratore delegato.
Le ultime notizie hanno colto di sorpresa Miro Radici, che con una nota stampa ha voluto precisare la sua posizione all’interno della società, affermando di essere sempre stato “contrario ai bilanci e alla gestione di Puller”.
“Miro Radici Family of Companies S.p.A. – è scritto nel comunicato - è un azionista di minoranza, che da tempo criticava la gestione di Steilmann Holding AG condotta dalle famiglie Puller e Giazzi nonché i tempi e le modalità attraverso i quali gli organi societari rendicontavano agli azionisti il loro operato; tanto è vero che Miro Radici Family of Companies S.p.A. è stato l’unico azionista che ha espresso voto contrario all’approvazione del bilancio civilistico e consolidato della società relativamente agli esercizi 2013 e 2014. L’insolvenza di Steilmann Holding Ag è stata dichiarata senza che gli azionisti (perlomeno Miro Radici Family of Companies S.p.A.) avessero avuto per tempo conoscenza dal consiglio di amministrazione e/o dall’organo di controllo della effettiva gravità della situazione finanziaria della società, tale da comportare lo stato di insolvenza del gruppo; a conferma, - prosegue il comunicato di Radici - si nota che solamente in data 26 febbraio 2016 è stata sottoposta all’assemblea dei soci di Steilmann Holding AG l’approvazione del bilancio civilistico e consolidato relativo all’esercizio 2014, senza che sia stato mai messo in dubbio, anche da parte dei revisori legali del bilancio, il principio di continuità aziendale. In tale sede, l’azionista Miro Radici Family of Companies S.p.A. ha votato contro anche la richiesta di manleva relativa all’attività degli amministratori e dei consiglieri di sorveglianza”.