Non si va più nell'hinterland

Strano: più morti e meno nati ma la città di Bergamo cresce

Strano: più morti e meno nati ma la città di Bergamo cresce
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Il numero degli abitanti di Bergamo continua a crescere, in maniera leggera, ma costante: al 31 dicembre scorso eravamo in 121.200. La crescita è scattata dopo il 2013 quando gli abitanti erano 119.049; adesso siamo duemila in più e, tutto sommato, è una buona cosa.

Lo sconfortante saldo naturale. Ma il dato più interessante, e sconfortante, riguarda ancora il saldo naturale, cioè la natalità e la mortalità: lo scorso anno a Bergamo ci furono 901 nati, ma a fine anno di questi bambini nati nel corso del 2017 ne erano rimasti soltanto 852. Lo scorso anno i nati residenti rimasti in città furono 874. Ancora una piccola discesa, sebbene tutto sommato si possa parlare di “quasi stabilità”. Ma, per contro, i morti sono aumentati: nel 2017 a Bergamo sono state 1.457 le persone che ci hanno lasciato. Quasi il doppio dei nati. Nel 2016 i morti furono 1.352, cento di meno. L’emergenza demografica, che lo scorso anno definimmo “epocale” si è fatta ancora più grave. È un problema non solo di Bergamo, ma di tutta l’Europa e in particolare dell’Italia.

 

 

Ma a Bergamo assume toni particolarmente gravi: nella nostra città non abbiamo la crescita zero, abbiamo la decrescita. E non felice. Un nato ogni quasi due morti. Un passo da estinzione. Altro che stranieri. Siamo noi bergamaschi che abbiamo rinunciato a noi stessi. Perché, se non si fanno figli, ci si estingue: è una grande e semplice verità. Non è un andazzo nuovo, è una realtà che ha assunto toni molto negativi dalla fine degli Anni Ottanta, una tendenza che non accenna a cambiare.

Perché la popolazione aumenta. Ma se i morti aumentano e i nati diminuiscono, come è possibile che la popolazione della città stia aumentando? No, gli stranieri non c’entrano, anzi: gli stranieri residenti in Bergamo sono pure in diminuzione. Spiega l’assessore Giacomo Angeloni: «Assistiamo a un cambiamento di tendenza per quanto riguarda l’età adulta; non abbiamo la certezza statistica perché stiamo ancora elaborando i dati, ma pare che si sia invertita una tendenza: fino ai primi anni Duemila i giovani adulti e le giovani famiglie lasciavano la città per trovare una casa nell’hinterland, intorno a Bergamo, soprattutto per una questione di prezzi. Ora sembra che alcuni stiano tornando. Per diverse ragioni legate ai servizi che la città offre, ma probabilmente anche alla discesa dei prezzi del mercato immobiliare che è cominciata a partire dal 2009».

 

 

La città torna a salire, anche se il suo saldo naturale (differenza nati-morti) risulta ampiamente negativo. Alla fine dello scorso anno eravamo in 121.200, settecento di più rispetto al 2016, mille e settecento in più rispetto al 2015. Circa duemila e duecento abitanti in più rispetto all’anno più critico, il 2013. Siamo tornati ai livelli del 2011. Perché il numero di abitanti della città è in continua oscillazione e n e l l’ultimo mezzo secolo siamo passati da un minimo di 116 mila residenti (nel 1994) a un massimo di quasi 130 mila (nel 1974); la media si pone attorno ai 120-123 mila abitanti.

Torniamo al saldo naturale, il vero dramma del nostro Paese (insieme a quello della...»

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 7 di Bergamopost cartaceo, in edicola fino a giovedì 15 febbraio. In versione digitale, qui.

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