Polizia stradale

Controlli stradali: su 10 multati, 9 erano neopatentati: avevano bevuto. Aci: «Aspetto inquietante»

La scoperta durante controlli in A4. Il presidente Bettoni: «Si usi la tecnologia, così chi pensa di farla franca non rimarrà impunito»

Controlli stradali: su 10 multati, 9 erano neopatentati: avevano bevuto. Aci: «Aspetto inquietante»
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A volte i numeri sono davvero poco rassicuranti: ne sa qualcosa la Polizia stradale, che ha effettuato una serie di controlli in autostrada, nella notte tra venerdì 10 e sabato 11 maggio. Su cinquanta automobilisti fermati, infatti, dieci sono stati multati per irregolarità. Nove erano neo-patentati, tre erano ubriachi e un altro era positivo a cannabis e anfetamine.

Neo-patentati fuori dalle righe

Le scoperte si sono fatte durante un servizio congiunto fra le sezioni di Bergamo, Brescia e Seriate: in azione quattro pattuglie, con ufficio mobile sull'A4. I conducenti risultati in eccesso di tasso alcolemico avevano valori nel sangue dagli 0,8 fino ai 2,52 grammi al litro, mentre il quarto aveva appunto assunto cannabinoidi e pasticche. Una situazione che il presidente di Aci Bergamo, Valerio Bettoni, definisce preoccupante.

«La percentuale dei positivi, un quinto degli automobilisti fermati e controllati, deve far riflettere, perché il tema di fondo resta sempre quello della sicurezza stradale - ha dichiarato Bettoni -. Se si fa un’analisi, proiettando su ampia scala i dati rilevati nello spazio di un’uscita serale della polizia, c’è da interrogarsi sulla curva complessiva della situazione e, quindi, sui comportamenti di chi guida, nonostante lo sforamento dei limiti fissati dal Codice della strada».

Chiesti controlli con strumenti tecnologici

Per il presidente Aci, prima ancora della legge, è una questione di responsabilità individuale dei conducenti, considerando il numero degli incidenti che avvengono, la pericolosità che si mette in strada e le conseguenze per quanti poi vengono coinvolti, anche senza loro colpa. Per quanto riguarda i controlli delle forze dell'ordine, per la sezione bergamasca occorre procedere con la tecnologia ben usata e disciplinata.

«Inutili i frequenti balbettii in materia ed è anche risaputo che il meglio è nemico del bene - ha concluso Bettoni -. Le leggi ci sono: vanno applicate e fatte rispettare, consolidando la certezza che non c’è impunità e scoraggiando chi continua a ritenere di poterla “fare franca”, già a livello, aspetto inquietante, di neopatentati».

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