Il caso

Sumeri extraterrestri e altre fantasie Maestra “creativa”, genitori in rivolta

Sumeri extraterrestri e altre fantasie Maestra “creativa”, genitori in rivolta
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Di finanza creativa si sente parlare spesso. Di Storia creativa, però, no. Parliamo della materia insegnata a scuola, alle elementari in particolare. All’istituto Alberico da Rosciate, i genitori dei bambini di due classi quarte sono in rivolta per i metodi della nuova maestra di storia, geografia, scienze e musica. Caso curioso quello narrato ieri sulle pagine del Corriere della Sera Bergamo: proprio di creatività in cattedra si parla, ma non in senso positivo. L’insegnante in questione avrebbe fatto vedere ai bambini un video di YouTube sui Sumeri che «dimostra» le loro origini extraterrestri. E poi fantasie su Hitler, bambini alla lavagna che scrivono i nomi di chi non fa silenzio, voti sul registro elettronico in ritardo e, a volte, che certificano interrogazioni di alunni quel giorno assenti. Verifiche su argomenti mai affrontati. Insomma, la maestra E.P., arrivata a settembre, è originale. Un po’ troppo, secondo papà e le mamme.

Lamentele fin dall’inizio. I genitori hanno iniziato a farsi sentire già dalle prime settimane di scuola. Poi, in un crescendo di assurdità, il 14 maggio hanno portato una lettera alla dirigente Antonietta Iuliano. Si parla di «atteggiamento inadeguato della maestra. Non avendo visto nessun miglioramento didattico e comportamentale ci troviamo a richiedere l’allontanamento immediato della maestra o almeno la certezza che l’anno prossimo non si ripresenti nell’organico docenti della scuola visto il suo manchevole atteggiamento e la sua preparazione didattica».

Niente complottismo. I genitori della Alberico da Rosciate fino allo scorso anno scolastico erano contentissimi: «Abbiamo avuto sempre un team di docenti eccezionale ma quest’anno abbiamo assistito a cose assurde», dicono. Dopo le storture storiche e le prime lamentele, alla maestra è stata tolta la cattedra di storia e geografia. Il resto, però, è rimasto. Almeno sulla carta, perché secondo i racconti dei bambini lei, nelle ore di lezione, lezione non la fa.

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