All'Edonè

Da This Is England al mondo dei dj Ecco la Manchester di Turgoose

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Quella sua espressione da duro, ancora ragazzino, con il pugno alzato e l’occhio destro sfuggente, ha rappresentato un’icona del cinema inglese del duemila. Thomas Turgoose è stato il protagonista di This Is England di Shane Meadows, nei panni di un ragazzo skinhead alle prese con una vita complicata. Proprio per la sua recitazione ha vinto il premio Miglior esordiente all'edizione 2006 dei British Independent Film Awards. Venerdì 14 è all’Edonè (ore 22, ingresso gratuito) in veste di dj per far rivivere la colonna sonora del film e far assaporare le radici della sua città: Manchester.

Serata Borderline. Qualche anno in più, stessa grinta. Che musica metterà? Quella della colonna sonora: dal punk degli U.K. Subs allo ska degli Specials fino all’elettronica dei Soft Cell: un tuffo nel british sound e dei tanti sottogeneri della cultura musicale britannica. Aprono la serata i dj del collettivo Bond Street.

 

 

Il film. Nonostante proprio questo film abbia vinto il Premio Speciale della Giuria al Festival di Roma del 2006, e nonostante il Torino Film Festival l’abbia  ospitato per ben due volte (nel 2008 con Somers Town, nel 2009 con Le Donk & Scor-zay-zee), l’inglese Shane Meadows è uno di quei registi che, per le bizzarre e imperscrutabili dinamiche distributive italiane, è sempre rimasto lontano dalle nostre sale. In Italia This is England è arrivato nei cinema quattro anni dopo la sua uscita. Apparentemente semplicissimo, stilisticamente vicino al naturalismo di colleghi e compatrioti come Ken Loach e Mike Leigh, eppure al tempo stesso più elettrico e costruito, quello di Meadows è un film che nasconde invece delle strutturate complessità, e che è capace di proporle attraverso un approccio decisamente viscerale. Sarà anche perché la storia del 12enne protagonista del film, Turgoose appunto, è stata un po’ quella del regista, in gioventù anche lui skinhead e per un periodo pericolosamente vicino al flirt con la violenza e l’aberrazione politica, ma le capacità di scrittura esistono e non di discutono. This is England è allora un film personale, una storia di formazione che passa in modo particolarmente complesso e traumatico dall’infanzia all’adolescenza nel corso di un’estate tumultuosa, ma al tempo stesso è anche un importante documento storico (i montaggi iniziali e finali raccontano l’Inghilterra dei primi anni Ottanta come e meglio di tanti documentari) e una non banale riflessione socio-antropologica della cultura skinhead e delle sue pericolose deviazioni fasciste. Meadows è comunque troppo intelligente per diventare manicheo o semplicista. Indica il male in tutta la sua ottusa e violenta idiozia, non fa sconti ai piccoli politicanti, ma, in un finale disturbante e concitato, mette a nudo tutte le fragilità, le crepe che hanno permesso alla cancrena di diffondersi.

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