Cosa cambia nello specifico

Ritorna la movida a Bergamo? Non proprio, ma qualcosa si muove

Ritorna la movida a Bergamo? Non proprio, ma qualcosa si muove
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Bergamo torna a vivere di notte. Può sembrare uno slogan, ma è in realtà quello che succederà nei prossimo giorni grazie a un paio di importanti decisione prese dal Comune e riguardanti la “movida” notturna della città, da sempre tema delicato e che divide. Il 24 marzo, infatti, la Giunta di Palazzo Frizzoni ha approvato il nuovo regolamento per le manifestazioni temporanee in deroga rispetto alla zonizzazione acustica. Tradotto in fatti concreti, ciò significa che i locali potranno tenere la musica accesa fino alla mezzanotte e non più fino alle 23.30, e lo stesso si potrà fare negli spazi estivi del Comune che, tra qualche mese, spunteranno in diverse location della città. Parallelamente, il documento semplifica le procedure autorizzative per i locali, ma concede alle autorità una più immediata possibilità di controllo di eventuali abusi o irregolarità. Insomma, come ha affermato l’assessore all’Ambiente Leyla Ciagà, «l’obiettivo del documento è trovare un equilibrio tra la necessità di avere una città più viva e l’esigenza di non disturbare i residenti».

 

spalti movida

 

Cosa prevede il nuovo regolamento. Oltre all’estensione dell’orario, il Comune ha emanato un documento in grado di prevedere diverse categorie di manifestazioni. Nascono così prescrizioni specifiche per cantieri, manifestazioni all’interno dei locali, attività legate agli spazi di somministrazione estivi e così via. Aumentano, ad esempio, i casi in cui si prevede una semplice comunicazione dell’attività agli uffici comunali invece di presentare una complessa richiesta autorizzativa. Ma la musica, dicevamo, è il tema centrale: il documento prevede che per svolgere al massimo 10 concerti acustici all’anno non sia più necessario chiedere autorizzazioni, a patto che non si facciano più di 3 eventi consecutivi e che si rispettino i limiti di “rumore” fissati: 60 decibel dalla domenica al giovedì e 65 decibel al venerdì e al sabato. Il documento prevede inoltre che questi livelli di rumore vengano rilevati all’altezza della residenza più vicina e non più alla fonte, come invece accadeva in precedenza. Nel caso in cui dei locali volessero organizzare più di 10 eventi l’anno (cosa che, naturalmente, resta possibile), è richiesta la previsionale di impatto acustico, ovvero uno studio che analizzi e preveda l’effetto del suono generato sul territorio circostante. In ogni caso il numero massimo degli eventi concessi all’anno per ogni operatore è di 36 (12 al mese). In casi particolari viene inoltre data la possibilità di chiedere al Comune di poter raggiungere gli 80 decibel, abbassando dunque il limite precedente che era fissato a 85.

Piccole norme specifiche, invece, sono previste per gli spazi estivi del Comune: a loro viene data la possibilità di organizzare fino a un massimo di 3 concerti live a settimana, con la possibilità, previa richiesta a Palazzo Frizzoni, di raggiungere gli 80 decibel. Negli altri giorni, invece, il limite sonoro massimo raggiungibile sarà di 55 decibel.

 

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Commercianti soddisfatti. Parlare di un regolamento “pro-movida”, forse, è esagerato. Ma è già qualcosa. Dopo i numerosi bracci di ferro del passato tra commercianti e residenti, questo nuovo regolamento pare accontentare un po’ tutti. Conferme arrivano dalle reazioni di Confesercenti e Ascom. Cesare Rossi, responsabile degli esercizi pubblici cittadini aderenti a Confesercenti, ha così commentato il documento: «È equilibrato, tiene conto dei diversi interessi in gioco. Si è cercato di snellire la burocrazia dando importanza allo strumento della comunicazione piuttosto che a quello dell’autorizzazione. Ora per un barista sarà più semplice organizzare un piccolo evento musicale. Troviamo inoltre ragionevole la contingentazione degli eventi: i cittadini si lamentano quando le manifestazioni non hanno soluzione di continuità, perché c’è la sensazione che il rumore non dia tregua. Apprezzabile, infine, che si sia messo a punto un articolo specifico per disciplinare gli spazi estivi. In generale questo regolamento dovrebbe ridurre il numero degli esposti e consentire agli imprenditori una maggior libertà d’azione». Soddisfatto anche Giorgio Lazzari, responsabile relazioni esterne e segretario dei pubblici esercizi di Ascom Bergamo: «Le novità introdotte vanno nella direzione di una maggior semplificazione e sburocratizzazione e sono a vantaggio per noi. È importante poter organizzare in modo semplice e veloce eventi all’interno dei locali o, con l’arrivo della bella stagione, nei dehors, senza attendere troppo le autorizzazioni. La presenza di un maggior numero di eventi rende più attrattiva la nostra città sia per i cittadini stessi che per i turisti, assimilandola alle mete più gettonate di chi vuole passare una serata all’insegna del divertimento».

 

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La vera movida torna, per 3 notti, in Borgo Santa Caterina. Dove invece la vera movida tornerà a farsi vedere è in Borgo Santa Caterina. A inizio settimana, infatti, il Comune ha concesso una deroga all’ordinanza dello scorso anno relativa all’orario di chiusura degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande dell’area, permettendo, per tre notti, la chiusura dei locali alle 2.30. Le sere del 25, 26 e 27 marzo, ovvero il weekend lungo pasquale, il Borgo d’Oro tornerà ad essere epicentro del divertimento giovane della città. Il sì di Palazzo Frizzoni è arrivato dopo le richieste di alcuni commercianti, che hanno “promesso” di rispettare i limiti del rumore stabiliti nell’ordinanza. Se da Ascom filtra soddisfazione, decisamente meno ne arriva dai residenti, che però, al momento, si limitano ad aspettare e vedere come andrà: per tre giorni si può anche sopportare.

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