Treno per Orio: senza modifiche al progetto Boccaleone celebra il "funerale del quartiere"
In strada oltre 250 residenti per denunciare i danni arrecati dalla realizzazione del tracciato ferroviario secondo l'attuale progetto di Rfi
Nel caso in cui il tracciato ferroviario che collegherà Bergamo con l’aeroporto di Orio al Serio venisse realizzato senza modificarne il progetto, ossia senza prevedere un semi-interramento della linea, allora sarà la morte per Boccaleone (almeno per come lo conosciamo). Nel frattempo, simbolicamente, i residenti si sono portati avanti, celebrando il funerale del quartiere: sulla bara nera di cartone poggiata sul piazzale delle poste era ben visibile la scritta “Boccaleone”.
Lunedì pomeriggio (18 ottobre) oltre 250 cittadini sono scesi in strada e hanno sfilato pacificamente per denunciare la mancanza di attenzione a un progetto, quello di Rfi, che provocherà enormi disagi non soltanto ai residenti della zona, ma a tutta l’area circostante e anche ai pendolari che, pur non abitando a Boccaleone, lo attraversano quotidianamente per recarsi in centro città. Questo perché con la chiusura definitiva al transito veicolare e pedonale del passaggio a livello di via Pizzo Recastello, il quartiere verrà separato per circa un chilometro da un muro di pannelli fonoassorbenti alto oltre sette metri.
Giusto per sgomberare il campo da equivoci: il comitato di quartiere di Boccaleone è favorevole al collegamento ferroviario tra stazione e aeroporto. Tuttavia, ha sempre denunciato il fortissimo impatto ambientale che avrebbe il progetto attuale. «Treno sì, ma non così», ripetono i cittadini in corteo. «Non si può considerare sostenibile un treno che spacca in due un quartiere – aggiungono -. Il treno deve unire i luoghi ma non può separare le persone».
«Inoltre – specificano - non siamo un comitato nato per contrastare l'opera del treno, ma un comitato che esiste da oltre 20 anni per evidenziare alle Amministrazioni le problematiche del quartiere».
La manifestazione ha rallentato notevolmente il traffico in un’ampia zona della città. «È quello che succederà durante i lavori di realizzazione del collegamento ferroviario – denunciano i promotori della manifestazione pacifica - ed è solo l’anticipazione di quanto accadrà in un futuro, forse abbastanza prossimo, e per molto tempo con la chiusura di una importante strada di connessione tra Boccaleone e Borgo Palazzo se non si provvederà prima a risolvere la viabilità cittadina».
Del resto, al momento, chi attraversa Boccaleone diretto in centro o in via Borgo Palazzo non dispone di alternative valide alle vie Rosa e Pizzo Recastello. «Le vie Lunga, Isabello, Gasparini, Rovelli, Gavazzeni, Piatti e il ponte sopra la ferrovia verranno percorsi anche dai mezzi d’opera del cantiere. Si intaserà Borgo Palazzo e il problema si ripercuoterà anche sui comuni limitrofi, soprattutto Gorle e Seriate. L’Amministrazione ha valutato il problema? Si rende conto delle criticità del progetto di Rfi? Quando intende informare gli abitanti di Boccaleone sul loro futuro?».
Non è soltanto il comitato di quartiere a chiedere una modifica del progetto ferroviario. Sono stati oltre 17 mila i bergamaschi che hanno dimostrato la propria solidarietà agli abitanti di Boccaleone firmando la petizione lanciata online.
«Questa giunta comunale – concludono - in carica da maggio 2014, non può dichiararsi estranea e impotente davanti al progetto. Negli incontri avuti con i vertici e i tecnici di Rfi non ha mai tutelato i propri cittadini e il proprio territorio, a favore di un pesante e invasivo collegamento ferroviario al servizio dell’aeroporto ma non della città visto che il percorso tra Bergamo e Orio non prevede fermate. Occorre portare rispetto ai luoghi e ai loro abitanti, essi proteggono fedelmente il patrimonio territoriale come bene comune, ne difendono il valore e l’esistenza. Con i residenti occorre condividere le scelte, è indispensabile che partecipino alle decisioni su progetti che li coinvolgeranno per sempre».