L'autopsia

Luigi Casati freddato da quattro colpi di proiettile: l'ultimo alla nuca

L'uomo, 61 anni, ucciso giovedì scorso all'ingresso della palazzina in cui abitava a Treviglio, non sarebbe mai potuto sopravvivere

Luigi Casati freddato da quattro colpi di proiettile: l'ultimo alla nuca
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Luigi Casati, 61 anni, è stato freddato da quattro colpi di pistola. Due hanno colpito il petto, un terzo la coscia e l’ultimo ha raggiunto la testa. Uno dei quattro proiettili calibro 38, inoltre sarebbe stato esploso alle spalle della vittima da Silvana Erzembergher, 71 anni.

Sono i primi risultati dell’autopsia condotta ieri (2 maggio) al Papa Giovanni XXIII sul corpo del sessantunenne, ucciso giovedì scorso sul marciapiede all’ingresso della palazzina in cui abitava a Treviglio, in via Brasside. L’uomo, a detta del medico legale, non sarebbe mai potuto sopravvivere.

Entro sessanta giorni è attesa la consegna della relazione completa dell’esame autoptico, nel quale verranno precisate anche le traiettorie dei proiettili e la distanza dalla quale Erzembergher li ha esplosi. Nella sparatoria la settantunenne ha ferito a una gamba anche la moglie della vittima, Monica Leoni, corsa in strada per soccorrere il marito. La donna è ancora ricoverata all’ospedale Papa Giovanni XXIII, anche se ormai fuori pericolo. È stata dimessa, invece, e trasferita in carcere Erzembergher, la quale subito dopo l’arresto aveva accusato un malore mentre era in caserma ed era stata trasferita in ospedale.

Il funerale di Luigi Casati verrà celebrato domani, mercoledì 4 maggio, alle 10.30, nella chiesa di San Pietro a Treviglio.

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