Dal Giornale di Treviglio

Treviglio, matrimonio farsa sventato grazie all'intervento del sindaco

Treviglio, matrimonio farsa sventato grazie all'intervento del sindaco
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Matrimonio farsa sventato grazie al sindaco di Treviglio Juri Imeri che si è insospettito e, grazie all’intervento del commissariato di Polizia, ha permesso l’espulsione di un clandestino.

La vicenda. Lo ha raccontato proprio il primo cittadino sulla sua pagina Facebook. Un cittadino marocchino, M.M., residente in Piemonte, attraverso un matrimonio farsa con una donna trevigliese, pensava di ottenere la cittadinanza italiana. «Ma anziché un viaggio di nozze come novello sposo – ha sottolineato ironico Imeri – si è trovato su un aereo che ha permesso il rimpatrio nel paese d’origine».

 

 

Il sospetto. «Paradossalmente i documenti per il matrimonio provenienti dal comune di residenza erano tutti regolari, ma risultavano alcune segnalazioni a carico dello sposo che mi hanno insospettito – ha proseguito il suo racconto il sindaco di Treviglio –. Ho quindi chiesto supporto al dottor Angelo Lino Murtas, comandante del Commissariato di Treviglio e dopo varie verifiche abbiamo avuto evidenza del fatto che il futuro sposo fosse irregolare sul territorio italiano e che quello fissato per sabato 23 marzo sarebbe stato, presumibilmente, un matrimonio farsa».

Il blitz. Così giovedì mattina scorso è scattata l’operazione di fermo del marocchino, identificato dagli agenti della Polizia di stato nei pressi del Comune e trasferito all’ufficio immigrazione di Bergamo dove è stato accertato lo stato di irregolare presenza sul territorio italiano. Sono quindi state avviate le pratiche per l’espulsione, concretizzatasi il giorno successivo alle 17.50, quando l’aereo è decollato. Nel frattempo la futura sposa ha ammesso che il matrimonio farsa sarebbe effettivamente avvenuto per convenienza.

 «Alla larga da Treviglio». «Siamo da sempre molto attenti alle istruttorie che riguardano i matrimoni perché le truffe sono spesso in agguato – ha concluso il sindaco –. Ringrazio i miei funzionari per la grande professionalità e attenzione dimostrata e ringrazio il Commissariato di Treviglio per la grande disponibilità e il prezioso supporto: da sindaco ho agito a tutela delle leggi, dello stato e della sposa, ma senza il dottor Murtas e i suoi uomini non saremmo riusciti a evitare questa truffa. Sottolineo anche la preziosa collaborazione con l’ufficio immigrazione della Questura di Bergamo, che ha permesso di chiudere il cerchio. Questa vicenda deve essere anche un monito: i furbetti stiano alla larga da Treviglio».

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