Preparare la valigia perfetta senza l'aiuto della mamma

«La valigia è intelligente proporzionalmente alla sicurezza di sé di chi la prepara. Chiunque sappia in che panni si trova a suo agio, fa valigie perfette in cinque minuti». La fa facile il signor Giorgio Armani, che nel suo libro, I cretini non sono mai eleganti, liquidava così un annoso dilemma: ma come si prepara la valigia perfetta? Perché, alla fine, il momento critico pre-partenza arriva sempre e anche i più pigri o i più ritardatari si trovano innanzi a questa sfida a tetris con la realtà. Che sia un lui o che sia una lei, alla fine a tutti tocca farsi trovare preparati. La soluzione però c’è, o almeno così dicono gli esperti. E non si chiama né mamma né moglie/marito. Che, tra l’altro, chi l’ha detto che siano esperti o esperte della sublime arte del fare la valigia? Nessuno, appunto. Quindi armatevi di attenzione, aguzzate la vista e attivate la memoria: ecco alcune dritte per la valigia perfetta.
Il viaggio di lavoro. Essenziale, comoda, minimal. Tre aggettivi che si adattano alla perfezione alla valigia perfetta del soggetto che si appresta a intraprendere un viaggio di lavoro. Ciò significa tempistiche strette, impegni, ma anche inappuntabilità e formalità. Potrebbe sembrare la valigia più semplice, ma in realtà le insidie si nascondo proprio qui: la grinza è sempre in agguato e se sulla nostra maglietta di Snoopy ci interessa poco, sul tailleur o sull’abito da lavoro ci interessa decisamente di più. In questo caso, in un articolo di Serena Coppetti per Il Giornale, a darci le giuste indicazioni sono due esperti: Elisa dal Bosco, presidente dell'Associazione italiana maggiordomi, e Pino Peluso, titolare della storica omonima sartoria di via Martucci a Napoli. Punto primo: le scarpe. Il loro posto è sempre e comunque sul fondo della valigia. Se avete un trolley, posizionatele dal lato delle rotelle, cosicché siate sempre certi che si trovino in fondo. Avvolgetele in un sacchetto, ma non di plastica, bensì di tela. Anche una vecchia federa va benissimo. La plastica, infatti, non consente la traspirazione: non c’è bisogno che vi spieghiamo le spiacevoli conseguenze del sacchetto di plastica dunque.
Sopra le scarpe posizionate gli accessori come phon, cinture, o altri oggetti di questo tipo. Poi, quasi a creare un doppio fondo, copriteli con gli asciugamani. A questo punto passiamo agli indumenti, in primis maglioni e magliette. I primi vanno piegati come se fossero esposti in un negozio, ma se sono in cotone allora un ottimo metodo per fare in modo che occupano meno spazio è quello di… arrotolarli. Il cotone, infatti, è molto elastico e non rovinerà l’indumento. Lo stesso vale per le t-shirt. Capitolo pantaloni: il trucco, in questo caso, è inserire un asciugamano piegato all'altezza del ginocchio, laddove viene appeso alla gruccia. Lo stesso vale per le gonne, se fossero particolarmente lunghe, altrimenti staranno comodamente in valigia senza bisogno di piegarle. Le giacche, invece, vanno sempre riposte con la fodera esterna, per proteggerle da antiestetiche grinze. Vanno piegate a metà, con le spalle sovrapposte. Infine, nella parte superiore, camicie e vestiti, ovvero indumenti che si rovinano più facilmente. Per gli uomini: se volete fare in modo che il colletto della camicia non si rovini, arrotolate biancheria intima e calzini e poi metteteli proprio nella parte interna del colletto.
Pronti per le vacanze. Tutta un’altra cosa, invece, la valigia festiva, quella che deve contenere non solo costumi e creme solari, ma anche sogni, desideri, fantasie e sospiri. Sembra retorica, ma in realtà tutte queste sensazioni astratte vanno a materializzarsi in ciò che ci portiamo dietro. Il viaggio, rispetto a quello di lavoro, sarà presumibilmente un po’ più lungo e necessitiamo dunque di più cose, ma in questo caso ci possiamo preoccupare meno dell’ordine. Insomma, la valigia va riempita finché c’è spazio (e peso, vero voli low cost?) a disposizione. Per questo motivo il primo consiglio è fare una lista delle cose da portare. Ciò ci permetterà di avere tutto sotto controllo: dal numero di pantaloni da portare ai libri che abbiamo intenzione di leggere sotto l’ombrellone. Dopo aver fatto la lista, mettete tutto ciò che avete intenzione di ficcare in valigia sul letto. Già a colpo d’occhio vi farete un’idea: avete esagerato o no?
Passiamo al lato ingegneristico dell’azione, ovvero l’allestimento. Anche in questo caso si parte da scarpe e accessori, e pure in questo caso arrotolare invece di piegare può essere la soluzione a ogni vostro problema. Poi ci va il mitico salviettone. Attenzione però ai buchi: in ogni valigia se ne creano, ma come riempirli? Usando quegli indumenti che, anche se si stropicciano, non interessa a nessuno. Stiamo parlando di calzini, mutande e costumi. Siamo arrivati al momento dei pantaloni prima e delle camicie poi. Arrivati a questo punto la valigia sarà più o meno fatta. Mancano ancora però i beauty case, quelli in cui infilerete medicine, creme, dentifrici, bagni doccia e trucchi. Usatene diversi e di dimensioni ristrette e poi metteteli negli ultimi buchi rimasti. Vedrete che a questo punto avrete ottenuto una compattissima e ordinatissima valigia. E se non riuscirete a chiuderla, il caro vecchio trucco del sederci sopra funziona sempre. Buon viaggio.