Altro che "La stangata"

Truffa da un miliardo di dollari E non li hanno ancora presi

Truffa da un miliardo di dollari E non li hanno ancora presi
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Il dottor Rajibuddin Mandal, 41enne distinto medico inglese, un giorno decise di investire i propri risparmi; cominciò allora a informarsi per capire come e dove fosse più redditizio. Conti di deposito? Guadagni certi, senz’altro, ma solo dell’1 percento annuo, un po’ troppo poco. Forse era meglio affidarsi a società come la Bernard Madoff, che garantiscono addirittura l’1 percento mensile: troppo bello per essere vero, tant’è che presto questo fondo si è rivelato un bufala incredibile, e a farne le spese son stati anche personaggi celebri come Steven Spielberg e John Malkovich.

Così, nella sua ricerca, il dottor Mandal incappò in un sito internet, secureinvestment.com, che l’1 percento non lo prometteva all’anno, e nemmeno al mese, bensì al giorno. Numeri da stropicciarsi gli occhi e riempirsi di pizzicotti per assicurarsi che non fosse un sogno, o magari una truffa; eppure Secure Investment sembrava davvero offrire tutta la competenza e le garanzie del caso. Mandal decise di tentare, e affidò 60mila dollari al gruppo, che si assunse la totale gestione dei risparmi, così da sollevare il cliente da qualsiasi tipo di impegno. E le cose sembravano andare davvero alla grande: in soli 10 mesi, quei 60mila dollari divennero 245 mila!

Il dottore, euforico, un giorno decise di ritirare parte di quel nuovo e più che inaspettato denaro, e in quel momento si accorse di tutto, ovvero che quei soldi non esistevano nemmeno per sbaglio, e che, soprattutto, secureinvestment.com aveva fatto perdere le tracce proprie e dei risparmi investiti. Sembra quasi una storia di fantafinanza, ma è tutto realmente accaduto. E non solo al dottor Mandal, ma a migliaia di altre persone.

Una truffa planetaria. «Goditi la vita, noi pensiamo ai dettagli». È con questo slogan che Secure Investment attirava clienti da tutto il mondo. La proposta, d’altra parte, era più che allettante: un rendimento assicurato dell’1 percento al giorno, ovvero del 250 percento all’anno. E se alcuni (più che leciti) dubbi fossero sorti, sul sito era possibile trovare ben 54 testimonianze di persone che certificavano guadagni impensabili grazie al lavoro di Secure Investment, nonché il video del presidente della società, Michael Sterling, che passeggiando in un modernissimo palazzo tutto vetri e tecnologia esponeva filosofia e dinamiche della società.

Ma torniamo al dottor Mandal: inviata la prima mail per chiedere la riscossione del denaro, la risposta ricevuta è stata semplice: «Bisogna che lei abbia pazienza». E via con l’elenco di una serie di problemi con l'U.S. Foreign Account Tax Compliance Act, una legge che riguarda i cittadini statunitensi e non il britannico Mandal. Il medico inglese insiste e una nuova mail lo rassicura: le manderemo i soldi in pochi giorni, grazie per la pazienza. Peccato che non arrivi nulla. Sempre più sospettoso, Mandal scrive una dura mail minacciando azioni legali. La risposta? «I nostri tecnici stanno lavorando su aggiornamenti di sistema, la nostra azienda si scusa per l'eventuale verificarsi di difetti temporanei». È il 30 aprile 2014.

Il giorno dopo, il sito internet scompare, naturalmente insieme ai soldi, e la verità comincia a venire a galla: il presunto presidente Sterling, che appariva nei video del sito, altri non era che un attore del Tennessee, tale Al Eddy, pagato la miseria di 20 dollari per girare quella piccola parte; non solo, anche i finti clienti che tessevano le lodi della società erano semplici persone pagate per raccontare qualche fandonia. L’organizzazione, bisogna riconoscerlo, era eccellente: finto trading per un giro di affari pari a quasi 5 miliardi di dollari, numeri verdi apparentemente operativi in mezzo mondo, persino una millantata sede presso Panama, presunte società satelliti nelle Isole Vergini e nel Belize: tutto, naturalmente, inesistente. Secure Investment ha rubato da migliaia di tasche una cifra complessiva di un miliardo di dollari, e poi è svanita nel nulla, senza lasciare alcun tipo di traccia, tant’è che per il momento, nelle ovvie indagini conseguite, si brancola nel buio. Un po’ Truman Show e un po’ La Stangata: di sicuro però, 60mila dollari per un biglietto del cinema sono davvero troppi.

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