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Lo spot: il cane ti accetta come sei (ma ti lascia solo come un cane)

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Capita di rado di aspettare che capiti di nuovo una pubblicità in tv. Non nel senso in cui disse Laetitia Casta a Sanremo, che se ne approfitta per andare a fare pipì. La si aspetta nel senso che la si vuole riascoltare o rivedere. Come quella - stupenda - della bambina che, seduta sul seggiolino della bici del padre o della madre, richiama il fratellino che sogna di progettare aeroplani, ad allacciarsi la cintura. Un tempo erano le donne a sognare. Oggi pare che preferiscano essere considerate persone coi piedi per terra. Facciano.

Naturale? Quest’altra, invece, deve averla pensata un genio del quotidiano. Propone un alimento per cani o gatti ed è giocata sulla nozione di “naturale”: col tuo pet (cane o gatto) puoi essere naturale, e dunque è bene dargli un cibo che sia “naturale” come te. Oggi è difficile che a qualcuno si rizzino i capelli quando sente quell’aggettivo toccasana. Ed è un problema perché anche la cocaina è un estratto naturale - per quanto non utilizzato negli shampoo o in altri prodotti di bellezza - e una qualche avvertenza nell’uso non farebbe male. Anche l’estratto ghiandolare del crotalo (serpente a sonagli) è naturale al 100 percento, ma alcuni studi sostengono che l’assunzione per via intramuscolare o endovenosa non andrebbe consigliata.

 

 

Natura a parte, lo spot recita:

Quando sei con lui (si intende il pet, la bestiola)
non devi darti un tono (c’è un bel ragazzo che si fa leccare la faccia da un cane)
non ti vuole più magro (qui c’è invece una signora cicciottella)
meno pigro (ragazzo che deve aver scassato la sveglia da tempo)
o più ricco (altro ragazzo che chiede l’elemosina per strada)
Con lui
non devi trattenere le lacrime (bambina triste, con altro cane che la consola leccandola)
e nemmeno l’allegria (ragazzo che ruzza col cane su un prato)
ti puoi mostrare nudo (casalinga sotto la doccia, che condivide con l’animale la schiuma)
o indifeso (anziana signora in carrozzina)
Non gli importa (s’intende: alla bestia)
se hai un colore diverso dal suo (ragazzo nero di quelli che a nessuna ragazza importerebbe un fico secco del colore. Anzi)
o se sei troppo colorato (graziosa single con improbabile chemisier a righe bianche e rosse)
con lui non devi parlare per forza (giovane uomo che ascolta il suono di una cascatella)
con lui puoi essere naturale al cento per cento (lo stesso, che si allontana lungo un sentiero di primavera)

 

In sintesi: questi animali non fanno come le persone (maschi o femmine) che conosci, quei noiosi (o noiose) che trovano sempre un motivo per dirti che non vai bene così come sei. Il cane - o il gatto - ti accettano senza pregiudizi, preconcetti, fisime d’ogni sorta. Non ti fanno raccomandazioni. Gli vai bene comunque. Le immagini, oltre al testo, sono bellissime. Il ritmo con cui ci susseguono, anche. Il casting - la scelta degli attori - perfetto. Ma alla fine resta una domanda: non è forse perché uno ci tiene così tanto ad essere come è, senza nessuno che lo richiami all'ordine ogni tanto, o che gli chieda di essere ascoltato, che si ritrova poi a vivere, naturale sì, ma anche solo come un (o solo con un) cane?

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