Però il rimedio c'è

Le insidie della cucina casalinga (nulla di grave, rimane buonissima)

Le insidie della cucina casalinga (nulla di grave, rimane buonissima)
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Un assaggio tira l’altro, condimenti più generosi, porzioni abbondanti e il desiderio di non sprecare il cibo preparato e che porta a mangiare anche di più: ecco le insidie della cucina casalinga. Sembra infatti che, dietro l’apparenza di piatti sani cucinati da mammà, si nascondano maggiori rischi di incappare, alla lunga, in malattie metaboliche o cardiovascolari. Almeno se ci si affida ai risultati emersi da uno studio americano, pubblicato sulla rivista Preventive Medicine.

I rischi della cucina di mammà. Non sempre è buono ciò che piace o che ha il profumo di casa. Ovvero, ciò che è gustoso al palato potrebbe non esserlo anche per l’organismo e per il cuore. Un ampio studio condotto dalla Rush University di Chicago, negli Stati Uniti, che ha esaminato i dati e gli ingredienti culinari delle pietanze preparate e poi mangiate da quasi 3mila casalinghe fra i 40 e i 60 anni, osservate tra i fornelli per 14 anni, additerebbe come dannoso il quantitativo in eccesso di grassi, di burro in particolare, e di sale introdotti già nella fase di preparazione dei piatti. Due fattori che, già da soli, aumentano la probabilità di malattie metaboliche e di conseguenza con maggiori rischi per il cuore.

 

 

A questi ingredienti dannosi si affiancherebbe poi anche un mix di altri cattivi comportamenti:

  • La mala cottura (non perché il cibo venga portato in tavola scotto, bruciato o altro, si intende), perché si opta facilmente per modalità meno salutari, come i fritti ad esempio.
  • Il vizio di assaggiare mentre si cucina, per regolare di sale ed evitare che la pietanza sia troppo insipida o saporita.
  • Le dosi eccessive: un pugno di riso in più, perché magari un piccolo bis ci scappa.
  • Lo sforzo di finire qualsiasi cosa ci sia sulla tavola, poiché in tempo di crisi gli sprechi non sono ammessi.

Con il risultato che fra, quelle quasi 3 mila donne esaminate, coloro che erano solite cucinarsi il cibo da sole erano anche quelle più a rischio di malattie cardiovascolari, diabete ed ictus rispetto alle donne abituate a mangiare con maggior frequenza cibi pronti.

 

 

Il rimedio c’è. E non è il consiglio di mangiare meno a casa e più fuori o di optare maggiormente per il junk-food. Tutt’altro. Si ribadisce che di norma la cucina casalinga resta la migliore, ma che occorre usare piccole accortezze, specie nella fase di preparazione. Ovvero:

  • Cucinare meno o comunque porzioni più piccole.
  • Limitare i condimenti di origine animale a favore di quelli vegetali.
  • Fare attenzione al quantitativo al sale, evitando di assaggiare la pietanza mentre cuoce.
  • Limitare l’uso e il consumo di cioccolato e di altri composti zuccherini, preferendo sempre frutta e marmellata non zuccherata.
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