Tutte le insidie del car sharing (ora che arriverà anche a Bergamo)

Costi ridotti, comodità e semplicità d’uso hanno fatto in modo che il fenomeno car sharing si sia velocemente diffuso nelle principali città italiane. Questo nuovo servizio ha subito riscosso grande successo perché permette di spostarsi senza dover utilizzare gli affollati (e spesso ritardatari) mezzi pubblici e perché fa dimenticare l’antica preoccupazione di trovare un parcheggio libero, meglio se non a pagamento. Per intenderci, sono oltre 400mila gli italiani che fino ad oggi si sono iscritti ad una delle varie società che noleggiano auto.
Il car sharing arriva anche a Bergamo. Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, tra le linee programmatiche della sua amministrazione, ha inserito anche l'installazione di un sistema di car sharing a Bergamo. Un progetto ambizioso, che proprio in questi giorni sta muovendo i suoi primi passi. Il 12 maggio, infatti, l'ATB ha comunicato la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del bando per l’affidamento del servizio nel Comune di Bergamo, teso a definire gli aspetti economici e le caratteristiche del progetto. ATB ha stimato in 10 milioni di euro il valore del contratto per l’intera durata della concessione (5 anni), con attivazione del servizio entro i 90 giorni dall’affidamento. Il car sharing dovrà essere svolto con le caratteristiche del tipo “free floating” e cioè con distribuzione libera sul territorio e secondo la modalità “one way”, ovvero con la possibilità di lasciare l’auto in un punto diverso da quello del prelievo. Il servizio dovrà essere assicurato continuativamente, tutto l’anno, 24 ore su 24, e i mezzi utilizzati potranno essere prelevati e rilasciati liberamente all’interno dell’area di copertura indicata nel territorio del Comune di Bergamo, con l’obbligo di comprendere anche il collegamento con l’Aeroporto di Orio al Serio. L’area di utilizzo, ovvero l’area nell’ambito della quale potranno essere utilizzati i mezzi, dovrà coincidere con l’intero territorio nazionale, con l’obbligo per il cliente di riconsegnare il mezzo all’interno dell’area di copertura prevista nel Comune di Bergamo/Aeroporto di Orio al Serio. Il parco auto dovrà essere costituito da un numero minimo di 60 autovetture e la riscossione delle tariffe sarà curata direttamente dal concessionario al quale spettano interamente i ricavi della gestione.
Alle autovetture utilizzate per il servizio sarà permesso di sostare gratuitamente nelle aree a pagamento e nelle aree riservate ai residenti del Comune di Bergamo, e di accedere liberamente alle zone a traffico limitato della città, con la sola eccezione di Città Alta e via XX Settembre. Il concessionario dovrà corrispondere ad ATB un canone annuo, per ogni vettura utilizzata per il servizio, a titolo di parziale rimborso dei minori ricavi della gestione della sosta, corrispondente a quanto indicato nell’offerta economica. Il termine di presentazione delle offerte è fissato per venerdì 24 giugno 2016; successivamente ATB procederà all’aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Queste le linee guida fondamentali del bando per Bergamo.
Come funziona il car sharing e le sue insidie. Per poter utilizzare i veicoli messi a disposizione nelle varie città dalle società che gestiscono i servizi di car sharing, occorre registrarsi sui rispettivi siti e fornire i propri dati, tra cui quelli della carta di credito, per permettere l’addebito una volta terminata la corsa. Il gioco è fatto. Terminate queste operazioni, le auto a disposizione si possono prenotare tramite pc o dall’applicazione per smartphone. Qualche tempo fa, Linkiesta ha condotto un'indagine volta a sottolineare però alcune pericolose e onerose insidie nascoste nei regolamenti e nelle condizioni d'uso delle varie compagnie.
Le ferree regole (e le sanzioni) del car sharing. «Elencare tutte le tariffe sanzionatorie – spiegava l’articolo di Linkiesta - sarebbe lungo e noioso, per cui vi rimandiamo alle rispettive sezioni dei siti, ma su alcune situazioni vale la pena porre attenzione». E allora vediamole insieme.
- Innanzitutto è assolutamente vietato fumare e portare amici a quattro zampe all’interno delle auto messe a disposizione, pena una bella multa di 50 euro.
- Stessa sanzione per chi smarrisce o addirittura perde i documenti dell’auto.
- Un consiglio a tutti gli sbadati e ai distratti: attenti a non perdere le chiavi, altrimenti vi vedrete addebitare sul conto una multa davvero salata (250 euro per Enjoy e Twist, 350 per Car2Go).
- Nel caso invece abbiate una guida cosiddetta sportiva, vi conviene tenere a bada la voglia di imitare i piloti di formula uno quando siete al volante di una di queste autovetture. Se per caso prendete una multa, oltre a doverne pagare l’intero importo, cosa ovvia, oltre che giusta, dovrete sborsare anche una banconota da 20 euro per la notifica della stessa.
- Ma i consigli non sono ancora finiti. A tutti quelli che durante i pasti piace bere almeno un bicchiere di vino suggeriamo di far ritorno a casa a piedi. Su questo fronte tutte le aziende si trovano d’accordo: per mettersi alla guida bisogna avere un tasso alcolemico pari a zero, la soglia di tolleranza prevista dal codice della strada non è nemmeno contemplata. Chi sceglie di ignorare questa loro normativa sarà considerato responsabile di qualsiasi danno o sinistro dovesse accadere. Autista avvisato, mezzo salvato.
- Inoltre, se vi perdete, cosa davvero difficile dato che ogni mezzo è dotato di un navigatore satellitare, sperate di non oltrepassare mai il confine italiano, in caso contrario eccovi subito addebitata una multa di circa 250 euro.
E quindi? Insomma, il servizio di car sharing può essere veramente conveniente solo se viene utilizzato in maniera davvero corretta. Altrimenti si consiglia di ritornare a utilizzare gli intramontabili mezzi pubblici. Prima di finire, possiamo comunque spezzare una lancia a favore dei gestori di questo servizio, perché, sempre spulciando tra le righe dei loro contratti, compaiono anche alcune norme a tutela degli iscritti. Facciamo un esempio. Se dopo aver guidato oltre i 50 chilometri dall’Area di Copertura della Città, l'auto va in panne o non parte più, il rientro, nel caso di Enjoy (car sharing molto attivo e utilizzato a Milano), avviene a sue spese, cifra che include anche eventuali budget di pernottamento e colazione, per un massimo di tre notti.